Il turismo a Rieti potrebbe finalmente… decollare. No, non è uno dei soliti giochi di parole che piacciono tanto agli ottimisti di professione. È invece l’ipotesi concreta che emerge dalla nuova puntata di “Spaghetti in Corsivo”, dove Luigi Spaghetti mette le ali – è proprio il caso di dirlo – all’editoriale settimanale più tagliente della Sabina.
Al centro della riflessione, stavolta, c’è l’aeroporto “Ciuffelli” e il progetto ambizioso di ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile), che ha previsto ben 10 milioni di euro per riqualificare la struttura e inserirla nel programma RAM – Regional Air Mobility. In parole semplici? Una rete di piccoli voli regionali, con aeromobili da nove posti, in grado di collegare in pochi minuti territori oggi considerati periferici. E Rieti è (ancora una volta) tra questi.
Si torna quindi a parlare di turismo aereo come volano per lo sviluppo economico e per il rilancio di un’infrastruttura rimasta troppo a lungo relegata al solo volo a vela. Spaghetti ricorda come, in passato, non siano mancate le idee e i tentativi: dalla pista in cemento pensata negli anni ’80 per il trasporto merci, al progetto di aero-taxi negli anni ’90 naufragato – letteralmente – nel traffico di Roma una volta atterrati all’Urbe.
Il punto, dice Spaghetti, non è tanto se i mini-jet potranno davvero attirare turisti (o pendolari d’élite), quanto piuttosto capire se il territorio è pronto ad accogliere davvero una nuova mobilità. Le promesse non mancano: voli dal 2026, pista ristrutturata (ma in erba), terminal efficienti. Ma serve di più.
Perché, come sottolinea il corsivo della settimana, i problemi strutturali sono ben altri. Le ferite della Salaria, i cantieri infiniti della Rieti-Torano, i collegamenti ferroviari con Roma – sempre più da libro dei sogni – sono le vere emergenze che incidono sulla qualità della vita di chi viaggia ogni giorno, non di chi sogna di farlo.
Il progetto RAM resta suggestivo, certo. Ma rischia di diventare l’ennesima cattedrale nei cieli se non accompagnato da investimenti veri sulla mobilità terrestre. Prima i treni, poi gli aerei. Prima le strade, poi i voli. Prima il territorio, poi il turismo.
E allora, conclude Spaghetti, ben venga l’idea dei voli in partenza da Rieti. Ma senza dimenticare che il vero sogno – oggi – non è volare, ma poter andare da Rieti a Roma (e ritorno) in tempi umani, senza code, senza rischi e senza illusioni.
Per i voli (anche pindarici), c’è sempre tempo.
La puntata è disponibile in replica su RietiLifeTV canale 210 e on demand su RietiLife Web TV.