“Le ultime notizie rilasciate dall’assessore regionale Manuela Rinaldi sull’area del Macelletto, individuata come possibile location per il nuovo ospedale di Rieti, rischia di allungare oltremodo i tempi per realizzare una opera che consideriamo strategica per la città e per tutta la nostra provincia”. Lo dice Alberto Paolucci, segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina Romana.
“Sono passati nove anni da quando venne annunciata per Rieti la realizzazione di un nuovo nosocomio che avrebbe dovuto mandare in pensione il De Lellis – ricorda il sindacalista – Realizzare un nuovo ospedale moderno, antisismico, sicuro, era una possibilità concreta perché nel frattempo il terremoto aveva mietuto vittime innocenti devastando Amatrice, Accumoli e danneggiando molti altri paesi della provincia”.
“Il tempo però passa inesorabile e misura la distanza tra promesse e realtà – prosegue il sindacalista – Oggi, dopo oltre tremila giorni, la politica non è ancora stata in grado di scegliere dove edificarlo. Di conseguenza non può esserci traccia di un progetto di fattibilità tecnico economica, figuriamoci di una progettazione esecutiva. Per non cadere nella disperazione, evitiamo di chiederci quando potrà essere posata la prima pietra”.
“Se da un lato – aggiunge Paolucci – abbiamo condiviso la scelta di ulteriori riflessioni per connettere al meglio la nuova struttura con la facoltà di medicina e per renderla facilmente fruibile a tutte le persone della provincia e non solo, dall’altra non possiamo dimenticare che il De Lellis, sebbene potenziato e migliorato, resta pur sempre una struttura che ha circa sessant’anni di età. E non solo: è anche l’unico ospedale di una provincia a elevato rischio sismico”.
“Lungi dal voler sostituirci a chi ha il compito di individuare l’area – conclude Paolucci – la Uil aveva proposto di realizzare il nuovo ospedale negli spazi adiacenti a quello attuale, usufruendo dei parcheggi già esistenti, dell’eliporto, delle centrali elettriche, di quelle termiche, dei nuovi svincoli viari e del vecchio studio di fattibilità che la Asl aveva deliberato nel 2021 stanziando oltre 100mila euro. Nelle nostre intenzioni questa proposta era un piccolo contributo per rompere gli indugi e accelerarne i tempi di realizzazione. Il pericolo che riflessioni oltremodo prolungate accrescano ulteriormente i tempi di realizzazione è un lusso che città e provincia non possono permettersi. Il nuovo ospedale è necessario. Per la politica regionale e reatina è arrivato il momento delle scelte, del discernimento. Procrastinarle ulteriormente significherebbe scegliere scientemente di non scegliere”.