Nasce il “Modello Orvinio”: una nuova visione per lo sviluppo del borgo

L’Amministrazione comunale di Orvinio interviene con una nota ufficiale per chiarire le motivazioni dietro la mancata approvazione del progetto “La Divina Commedia a Orvinio” e per illustrare i principi fondanti del “Modello Orvinio”, un piano strategico per il rilancio culturale, turistico e residenziale del borgo, in risposta alle sfide dello spopolamento e delle nuove tendenze sociali.

 

Nasce il “Modello Orvinio”: una nuova visione per lo sviluppo del borgo

Orvinio coglie le occasioni: nasce il “Modello Orvinio”, una nuova visione per lo sviluppo.

In riferimento all’articolo che lamenta la mancata approvazione del progetto “La Divina Commedia a Orvinio”, l’Amministrazione comunale ritiene doveroso offrire una risposta pacata, ma chiara, nel rispetto della cittadinanza e della verità. La decisione presa dal Consiglio comunale non nasce da ostilità verso la cultura, che anzi rappresenta uno dei cardini della nostra visione di sviluppo, legata a nodo stretto con il turismo, bensì da un’attenta valutazione di opportunità e priorità.

La nostra linea programmatica, che il Presidente conosce bene in quanto – come alle altre associazioni presenti sul territorio – è stata fornita a lui tramite una relazione scritta nel mese di marzo, durante uno degli incontri programmati per il tavolo che il Comune ha aperto con le associazioni, proprio nell’ottica della collaborazione con le realtà che lavorano sul territorio, è il risultato di un lavoro strutturato e coerente con le direttrici europee, nazionali e regionali.

Non si tratta di “rifiutare” proposte culturali, ma di scegliere quelle più adatte alla nostra identità e al nostro futuro. Parliamo di sviluppo.

La nostra è una grande sfida: abbiamo un gravoso problema di spopolamento e per questo dobbiamo creare un sistema concreto e solido agendo su tutte le leve. Ciò che possediamo è chiaro: aria, acqua, buon cibo locale, uno stile di vita sano, natura, molta storia sabina, arte, cultura e tradizione. Non ci manca niente.

Con questi ingredienti dobbiamo trasformare il visitatore in un possibile residente e allargare la visuale all’estero. Per farlo dobbiamo trasformare Orvinio in un posto ideale in cui vivere. Per fare questo c’è bisogno di target precisi e fidelizzazione, ma lo schema “visita – fidelizzazione – residenza” deve seguire un filo. Ed è qui che nasce il “Modello Orvinio”, un progetto che già esiste e sta vedendo la prima luce dopo quasi un anno di lavoro.

Come amministratori abbiamo la responsabilità di non agire sulla base di idee singole che, seppur animate da buone intenzioni, non tengono conto del contesto culturale identitario del territorio, che per noi è il nostro oro non ancora sfruttato e che abbiamo finalmente l’opportunità di far conoscere.

Le alternative ci sono eccome! L’Amministrazione non ha detto semplicemente “no”, ma sta investendo con determinazione su una progettualità ampia e multilivello che integra ciò che già è rodato da anni con il nuovo. Questo vede la riqualificazione di beni comunali per un turismo residenziale che spazia dal co-housing alle residenze d’artista.

Al turismo lento abbiamo legato quello delle radici e quello del benessere, che vede l’inserimento di Orvinio nel circuito dei “Borghi del Respiro”, che creeranno altre residenze. Abbiamo tenuto conto delle nuove tendenze che prendono piede e non possiamo farci sfuggire una fetta di quel mercato che ci calza a pennello: il Remote Worker, una figura di nomade digitale che è spinto a trasferirsi in Italia nei piccoli centri.

Insomma, i punti forza sono sempre quelli: tutto ciò che noi già possediamo e che dobbiamo portare alla luce.

E per la cultura? Presto detto.

Abbiamo recentemente preso parte al progetto “L’Aquila Città della Cultura 2026”, che vede Rieti e la provincia all’interno di una grande opportunità di visibilità e di sviluppo, con un progetto ampio e ambizioso sulla figura del pittore orviniese Vincenzo Manenti. L’obiettivo è creare un percorso che vedrà Orvinio come capofila, legandolo con altri comuni che si pregiano delle sue opere.

Abbiamo anche molto da lavorare su tutta la parte storica delle tradizioni della Sabina, dalle antiche alle moderne, e sul recupero di siti importanti. Abbiamo avviato la prima edizione culturale “Orvinio Palco Lucretile”, legando il nostro patrimonio naturalistico e storico-architettonico alla musica e all’arte, e che sarà rinnovato.

Insomma, di materiale ne abbiamo.

Accogliamo con rispetto ogni proposta, ma respingiamo la narrazione di chi vuole dipingere questa Amministrazione come priva di visione, chiusa, miope o schiava di ideologie e azioni politiche. Ci rammarichiamo che, per l’ennesima volta, si portino sotto i riflettori solo notizie che ridanno un’immagine negativa di Orvinio.

Simona Borrelli
Consigliere Comunale delegato a Turismo e Cultura
Comune di Orvinio

 

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