Nella nuova puntata di “Spaghetti in Corsivo”, l’editoriale settimanale di Luigi Spaghetti in onda ogni venerdì su RietiLifeTV, Canale 210, il giornalista torna a puntare il riflettore su una tematica che, con l’arrivo della bella stagione, torna prepotente al centro del dibattito cittadino: la malamovida.
Con l’estate che invita a vivere la città fino a notte fonda, tra passeggiate e drink all’aperto, la contrapposizione tra chi vuol dormire e chi vuol divertirsi si fa più aspra. La finestra aperta diventa il confine sottile tra relax e caos, tra la frescura notturna e i decibel sparati senza criterio. E così le serate diventano l’incubo di chi abita nei pressi di locali e piazze sempre più affollate.
Spaghetti evidenzia come anche Rieti sia finita nella trappola della malamovida: un fenomeno che, da semplice esuberanza giovanile, si è trasformato in una vera e propria emergenza urbana. Risse, vandalismi, schiamazzi, bottiglie rotte e danneggiamenti sono ormai parte della cronaca ricorrente. Le segnalazioni dei cittadini si susseguono, spesso inascoltate. Il centro storico, ma anche aree come Villa Reatina, vedono alterarsi la qualità della vita: il giorno il silenzio, la notte il delirio.
Non è solo una questione di rumore, ma di equilibrio sociale. Luigi Spaghetti lo dice chiaramente: non si tratta di spegnere la città, ma di armonizzare sviluppo e convivenza civile. Locali, minimarket e attività legate al food&beverage sono importanti per l’economia locale, specie in un periodo in cui l’occupazione è una priorità, ma il diritto al riposo non può essere calpestato. Troppi locali in poche strade, spiega il giornalista, trasformano interi quartieri in discoteche a cielo aperto. Piazza Cavour, il lungo Velino, via Roma e la centralissima Piazza Vittorio Emanuele II sono ormai zone critiche.
L’editoriale si fa anche propositivo. Le regole ci sono, e andrebbero semplicemente applicate. Spaghetti cita il Piano di Zonizzazione Acustica adottato nel 2021, che consente margini di tolleranza nei periodi estivi ma impone comunque limiti da rispettare. Servono più controlli, sì, ma soprattutto una nuova cultura urbana, fatta di rispetto e responsabilità.
Lo sguardo si allarga poi sugli eventi imminenti, primo fra tutti la Fiera Mondiale del Peperoncino, appuntamento clou per la città. L’evento, seppur chiassoso, ha saputo negli anni crescere e adattarsi, diventando esempio positivo di coesistenza tra divertimento e ordine pubblico. “Chi ancora oggi si lamenta, forse ha un problema con il cambiamento più che con la fiera stessa”, sottolinea pungente Spaghetti, alludendo ai soliti “radical chic” del dissenso sistematico.
Non manca un riferimento al nuovo decreto sicurezza, che introduce misure più dure contro violenza e degrado urbano. Un segnale chiaro per chi confonde la libertà di divertirsi con l’anarchia comportamentale.
Infine, l’editoriale tocca due notizie che fanno discutere. La prima riguarda i deludenti dati sul turismo, che confermano il gap ancora ampio tra potenzialità e risultati concreti. Troppa narrazione, poca sostanza, dice Spaghetti, criticando un certo ottimismo istituzionale “di facciata”.
La seconda, più controversa, è l’attivazione del quinto T-Red in città, a Villa Reatina. Il Comune viene accusato di voler solo “fare cassa”, ma Spaghetti mette le cose in chiaro: il rosso è rosso, sempre. Il dispositivo serve a prevenire incidenti, non a punire. Basterebbe rispettare il codice della strada per evitare multe, incidenti e le solite polemiche inutili.
Con il suo tono diretto e mai banale, Luigi Spaghetti firma un’altra puntata di “Spaghetti in Corsivo” che, come sempre, mette il dito nelle piaghe della città, ma non lo fa mai a caso. Lo fa per sollevare domande, cercare soluzioni e – perché no – scuotere le coscienze. Anche d’estate. Anche con le finestre aperte.