Ad Antrodoco corteo sotto le stelle per il “Castaldato Interocríno”

Sarà sotto le stelle la XII edizione del corteo storico-medievale del “Castaldato Interocríno”, ad Antrodoco venerdì 1° agosto, a partire dalle 21, lungo le vie principali del borgo reatino. La storia torna a sfilare tra costumi di alta sartoria, personaggi di rinomata fama, dame e cavalieri, protagonisti di assedi, trattative e banchetti, popolo, arcieri e timpanisti per rivivere il paese dal 1230 al 1370, il Medioevo di Federico II, Carlo D’Angiò e Giovanna I di Napoli, rappresentato dai cinque rioni: Lu Bagnu, San Terenziano, Rocca di Corno, La Cona e Centro storico.

LE DATE – Ad Anticipare l’evento clou della rassegna, il musical medievale al Chiostro Santa Chiara, la commedia in tre atti “Non nego l’imbarazzo di non aver capito”, giovedì 31 luglio alle 21; mentre venerdì 1° agosto, dopo il Corteo storico ci sarà l’ultima sfida tra gli arcieri del XII Palio Madonna del Popolo, sempre al Chiostro di Santa Chiara che sabato 2 agosto, alle 17, ospiterà lo Strappo del Palio e, alle 18, la proclamazione del rione vincitore. Con il banchetto di presentazione di domenica 20 luglio, il podio della dama 2025 è andato, intanto, al rione La Cona. All’interno della chiesa di Santa Chiara aperta, fino al 3 agosto, la mostra di abiti di iconologia sacra, in ricordo di Elio Tedeschini al quale è stato dedicato anche il primo concorso fotografico del Castaldato, con proclamazione dei vincitori ed esposizione a fine agosto. La rassegna, organizzata dall’Associazione Castaldato di Antrodoco, ha il patrocinio di Comune e Regione Lazio, il supporto del Ministero della Cultura.

IL MESSAGGIO DELL’ASSOCIAZIONE – “Il Castaldato Interocríno è sempre di più sinergia tra lavoro di ricerca storica e impegno di una comunità per valorizzare il territorio e il suo carattere aggregativo e attrattivo. Questo fa la differenza -commenta la presidente dell’Associazione Castaldato di Antrodoco, Karin Blasetti- e vogliamo che emerga in ogni evento, da ‘La Notte della Dama’, che esalta l’accuratezza sartoriale e l’allestimento del banchetto, al ‘Palio Madonna del Popolo’, contesa tra arcieri dei rioni; dal Corteo storico al musical. Quest’anno commedia in tre atti “Non nego l’imbarazzo di non aver capito”, una storia dove nulla è come sembra, almeno ai protagonisti. Due famiglie agli estremi opposti, una di antica nobiltà, l’altra di umili origini. Ma il vero protagonista non è né il sangue blu né la saggezza popolare. A emergere, è l’intraprendenza e la resilienza delle categorie più deboli: quelle figure dimenticate, ai margini, che spesso non hanno voce, ma portano il peso del mondo con una forza sorprendente, ne cambiano il destino e aprono nuovi scenari. Questa è la storia del nostro borgo e del medioevo che vogliamo rappresentare”.

 LA STORIA CHE SFILA – C’è la riconsegna del monastero di SS. Quirico e Giulitta da parte di Federico II per effetto della pace di Anagni, stretta con Papa Gregorio IX, e la mediazione di Rainaldo d’Urslingen, duca di Spoleto con quartier generale ad Antrodoco. Sfila Federico II con il figlio Corrado, i leopardi della curia e il denaro delle tasse di Viterbo. Un bottino che arriva ad Antrodoco perché tra i più strategici castelli ai confini del regno, parola del castellano Giacomo Da Castromare. Come lui il successore Don Filippo che assicura l’obbedienza di Antrodoco al re Manfredi contro Carlo d’Angiò che a sua volta, nel 1269, si prende il controllo della direttrice L’Aquila-Antrodoco, ricattando il castellano Guglielmo da Palarago. Sposa Alterida, figlia di Gualtiero, e in cambio avrà un feudo in terra d’Abruzzo. Poi, in scena, la vallata in protesta per l’esosa riparazione del castello, nel 1273 post redistribuzione dei feudi lasciati liberi dai traditori. Contestati per eccessive richieste di servizi e tasse, Berardo e Rainaldo del Duce, discendenti dei signori di Urslingen, di Piscignola, Rocca di Fondi e Forcapretula. Primeggia il 1371 della regina di Napoli Giovanna I d’Angiò, voluta dal Signore de L’Aquila, Camponeschi, per riportare la pace su un territorio scenario di aggressioni e omicidi, in particolare Antrodoco che, con il castellano Giuntarello da Poppleto, è diventato rifugio per gli esiliati aquilani dei Pretatti e dei Camponeschi.

PROGRAMMA DETTAGLIATO QUI: www.castaldato.it/programma/

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