Lingua blu, gli allevatori del Reatino: “Siamo in ginocchio, soli e senza aiuti”

L’epidemia di bluetongue (nota anche come lingua blu), che ha colpito duramente il centro Italia, sta mettendo in ginocchio gli allevatori di ovini anche nella provincia di Rieti. La diffusione del virus – trasmesso da insetti vettori e letale per gli ovini – ha causato in questi mesi continue morti tra i capi di bestiame, riducendo drasticamente le mandrie e mettendo a serio rischio la sopravvivenza di molte aziende agricole.

A lanciare l’allarme è un allevatore reatino, che parla anche a nome di tanti altri colleghi:

“Stiamo vivendo un periodo drammatico. Ogni giorno contiamo le perdite, vediamo morire animali che abbiamo cresciuto con cura, e non riceviamo alcun tipo di sostegno. Se continua così, saremo costretti a chiudere le nostre aziende. E senza quelle, non potremo nemmeno mantenere le nostre famiglie”.

La malattia – per cui attualmente non esistono cure, ma solo piani di vaccinazione e contenimento – ha trovato nel clima caldo e umido dell’estate un terreno fertile per la diffusione. Tuttavia, secondo quanto segnalano gli allevatori, i protocolli attuali non bastano: mancano interventi urgenti, ristori economici, e supporto logistico per gestire l’emergenza.

“Non possiamo affrontare da soli un’epidemia di questa portata. Siamo abbandonati, senza risorse né indicazioni chiare. Lo Stato deve intervenire ora, prima che il comparto ovino, già fragile, crolli del tutto.”

 

La situazione non riguarda solo il destino delle aziende agricole, ma anche il tessuto economico e sociale delle aree interne del Reatino, dove la pastorizia è ancora una risorsa importante per l’economia locale. La chiusura delle aziende zootecniche avrebbe ricadute immediate su filiere, occupazione e tradizione.

 

Gli allevatori chiedono alle istituzioni regionali e nazionali un piano straordinario di aiuti: indennizzi per gli animali persi, vaccini disponibili per tutti, e misure di contenimento efficaci. Perché – come ribadiscono – “se muore il nostro bestiame, muore anche la nostra vita”.

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