Secondo la Relazione annuale INAIL 2024, analizzata da Confartigianato Imprese Rieti, il quadro degli infortuni sul lavoro nel Lazio mostra un incremento generale, soprattutto negli infortuni in itinere e nelle denunce di malattie professionali. Tuttavia, Rieti si conferma tra le province più sicure d’Italia.
Nel primo semestre 2024 si sono registrate circa 593.000 denunce di infortunio (+0,4% rispetto al 2023). In particolare, aumentano le denunce tra gli studenti (+10,5%) coinvolti nei percorsi scuola-lavoro (PCTO). I decessi totali sono stati 1.202, in lieve aumento, con una crescita tra gli studenti e una flessione tra i lavoratori.
Preoccupano gli infortuni in itinere, cresciuti del 3,1%, e i decessi durante il tragitto casa-lavoro (+10,2%). Le malattie professionali toccano quota 88.000 (+21,8%), il dato più alto dal 1970. Aumentano i casi nei settori Commercio e Trasporti, mentre calano in Sanità, Manifatturiero e Costruzioni.
Nel Lazio, che rappresenta l’8,5% dei decessi sul lavoro a livello nazionale, le province più colpite sono Frosinone e Latina. Rieti, invece, si colloca al 58° posto su scala nazionale con un indice di incidenza di 33,7 e soli 2 decessi registrati nel 2024. Nei primi mesi del 2025, Rieti non ha registrato alcun caso, confermandosi “zona bianca”.
Il direttore di Confartigianato Rieti, Maurizio Aluffi, commenta: “I dati confermano che l’impegno per la cultura della prevenzione e la sicurezza sul lavoro sta dando risultati. Ma serve costanza: la sicurezza deve restare una priorità condivisa da imprese, istituzioni e cittadini, soprattutto nei settori più a rischio e tra i giovani in formazione.”