Nell’ambito dell’attività di prevenzione dei disordini e degli episodi di violenza nel centro storico, ed in particolare nelle immediate vicinanze di esercizi pubblici interessati dalla cosiddetta movida, il Questore di Rieti ha emesso due provvedimenti D.AC.UR. (divieto di accesso in aree urbane, meglio noto come “Daspo Willy”) per la durata di un anno.
Le misure di prevenzione sono state adottate nei confronti di due giovani, di 19 e 21 anni, che si sono resi responsabili di episodi di violenza verificatisi in due distinte occasioni nelle immediate vicinanze di un noto locale situato in prossimità della centralissima via Roma.
All’inizio dello scorso mese di giugno, alle due di notte, il gestore di un esercizio commerciale ha segnalato al “N.U.E. 112” che in strada, tra via della Verdura e via del Porto, era in atto una rissa tra un gruppo di giovani.
All’arrivo delle Volanti i protagonisti si erano già allontanati dileguandosi per le vie del centro storico ma la scrupolosa attività di analisi condotta dal personale della Polizia di Stato intervenuto sul posto ha consentito di ricostruire l’accaduto e di identificare due partecipanti alla rissa i quali, qualche mese prima, si erano resi protagonisti anche di un’aggressione ai danni dell’esercente della stessa attività commerciale.
I due giovani sono stati, pertanto, denunciati in stato di libertà alla locale Autorità Giudiziaria e, al termine dell’istruttoria curata dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Rieti, è stato adottato nei loro confronti il D.AC.UR, misura di prevenzione disposta dal Questore, che prevede, in tali casi, il divieto di accesso e di stazionamento nei pressi di pubblici esercizi o locali di pubblico trattenimento specificamente individuati in ragione dei luoghi in cui sono stati commessi reati violenti che hanno determinato criticità per la sicurezza pubblica.
Ai due giovani è stato quindi vietato di accedere nei locali dell’esercizio commerciale dove si sono verificati i fatti e di stazionare nelle sue immediate vicinanze per un periodo di un anno.
I trasgressori sono stati anche avvisati che la relativa violazione costituisce reato, punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 10.000 a 24.000 euro.