A distanza di due mesi dalla chiusura improvvisa del punto vendita Conad nei Casali di Poggio Nativo, in provincia di Rieti, i 15 dipendenti sono ancora in attesa di ricevere quanto economicamente dovuto.
Si tratta dell’ultima mensilità, del trattamento di fine rapporto (Tfr), delle ferie maturate, dei permessi e dell’indennità per il mancato preavviso. A oggi, nessuna di queste spettanze risulta corrisposta dai titolari dell’esercizio commerciale, i fratelli Perugini, che avevano gestito il supermercato con il marchio Conad fino alla repentina cessazione dell’attività lo scorso maggio.
Ad aggravare la situazione è arrivata una proposta ritenuta irricevibile dai lavoratori: il pagamento parziale delle somme dovute, condizionato alla rinuncia di circa il 75% del valore economico legato a ferie, permessi e mancato preavviso. Una soluzione che i dipendenti, comprensibilmente, hanno respinto con fermezza.
Al loro fianco si è subito attivata la Filcams Cgil, che ha annunciato l’intenzione di avviare tutte le azioni necessarie, anche legali, per ottenere il rispetto dei diritti contrattuali e il versamento integrale delle somme spettanti.
“La situazione è inaccettabile – afferma il sindacato –. Non solo si è proceduto a una chiusura inaspettata, senza alcuna tutela per le lavoratrici e i lavoratori, ma ora si pretende che si rinunci a ciò che è loro di diritto. Non lo permetteremo.”
Una vicenda che solleva nuovamente il tema della tutela occupazionale e delle garanzie minime che devono essere assicurate in caso di cessazione delle attività commerciali, soprattutto in contesti territoriali più fragili dove ogni posto di lavoro ha un valore enorme.
La speranza, per i dipendenti e per il sindacato, è che la vicenda si concluda al più presto con il riconoscimento pieno dei diritti contrattuali e il recupero di quanto dovuto.