Nomine senza concorso alla ASL di Rieti, ACOI presenta esposto in Procura: “Violati principi costituzionali e norme sanitarie”

L’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI) ha consegnato alla Procura della Repubblica di Rieti un esposto-denuncia sulle nomine dirette, senza concorso pubblico, dei direttori delle Unità Operative Complesse di Otorinolaringoiatria e di Radiologia della ASL reatina, nonché sulla revoca dell’avviso per la UOC di Chirurgia Cervico-Facciale. 

Il provvedimento, sottoscritto dal presidente dell’associazione Vincenzo Bottino, segue l’atto di significazione e diffida inviato da ACOI il 19 giugno, richiamato nel nuovo dossier come parte integrante.

Nell’esposto – redatto dagli avvocati Federico Jorio, Francesca Brunetti e Azzurra Santoro – si sottolinea che la prassi viola l’articolo 97 della Costituzione e l’impianto normativo che disciplina l’accesso alla dirigenza medica, oltre a eludere l’articolo 8 del d.lgs. 517/1999 che impone un decreto istitutivo per le Aziende Ospedaliere Universitarie, decreto assente in quasi tutto il Paese. Il documento ipotizza l’esercizio abusivo della professione medica ai sensi dell’articolo 348 del codice penale, richiama possibili danni erariali e distorsioni retributive nei contratti collettivi e segnala scoperture assicurative in contrasto con la legge Gelli-Bianco, elementi che, secondo ACOI, creano «pericolosi vulnus» per la sicurezza dei pazienti. Viene inoltre segnalata alla magistratura l’eventualità di una “reità complessa” che coinvolgerebbe Regione, Università «La Sapienza» e governance aziendale, chiamate a condividere la responsabilità delle nomine.

Copia dell’esposto è stata inoltrata, per competenza, alla Procura regionale e alla Sezione di controllo della Corte dei conti del Lazio e, per conoscenza, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai Ministeri della Salute e dell’Università, alla Regione Lazio, alla Direzione regionale Salute, all’Università «La Sapienza», alla ASL di Rieti e alle principali sigle sindacali mediche Anaao, Cimo-Fesmed, Fials, Cgil, Cisl e Uil.

«Affidare la guida di reparti complessi senza concorso pubblico minaccia meritocrazia, trasparenza e, soprattutto, la sicurezza dei cittadini», dichiara il presidente Bottino. «Chiediamo alla magistratura di accertare rapidamente ogni responsabilità e di ristabilire regole chiare: il diritto alla salute passa dal rispetto delle procedure che garantiscono la qualità delle cure».

ACOI ribadisce la propria disponibilità a collaborare con le autorità inquirenti per ripristinare legalità, tutela dei pazienti e valorizzazione del merito nei presìdi pubblici.

RietiLife è disponibile a repliche a [email protected]

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