Ricostruzione post-sisma 2016: la svolta positiva tra cantieri, PIL e occupazione

Il processo di ricostruzione delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpite dal sisma del 24 agosto 2016 accelera in modo significativo, con segnali di ripresa economica e sociale concreti. Lo ha confermato il Rapporto sulla ricostruzione presentato oggi a Roma dal Commissario Straordinario del Governo, Guido Castelli, presso la Sala Montecitorio di Palazzo Wedekind.

Ricostruzione privata in forte crescita
Nei primi cinque mesi del 2025 la ricostruzione privata ha registrato un aumento del 22% rispetto allo stesso periodo del 2024, con liquidazioni di contributi pari a 6,1 miliardi di euro, un +37,41% rispetto all’anno precedente. Circa il 60% di queste risorse è stato erogato a partire dal 2023, a testimonianza di una crescente efficacia delle procedure di semplificazione e accompagnamento.

Le richieste di contributo per danni gravi hanno superato le 18.300, con oltre 1.400 domande provenienti dai comuni più colpiti. In totale, al 31 maggio 2025 sono state presentate oltre 34.000 richieste per un valore superiore a 15,8 miliardi di euro.

Ricostruzione pubblica: 1.200 nuovi cantieri nel 2025
Sul fronte della ricostruzione pubblica, su 3.542 interventi programmati, sono già stati aperti 439 cantieri nei primi quattro mesi dell’anno e si prevede l’avvio di ulteriori 1.200 cantieri entro la fine del 2025, pari a un terzo del totale programmato. Oltre il 33,8% degli interventi ha un progetto approvato o è in fase di affidamento lavori, mentre il 98% delle opere vede già nominati i Responsabili Unici della Procedura.

L’investimento complessivo previsto per la ricostruzione pubblica supera i 4,6 miliardi di euro.

Ripresa economica e lotta allo spopolamento
Il Rapporto evidenzia anche importanti ricadute economiche e sociali: grazie alle risorse del Programma Next Appennino, il PIL delle aree terremotate dovrebbe aumentare di oltre 3,8 miliardi di euro e l’occupazione complessiva crescere di più di 18.000 unità.

Guido Castelli ha sottolineato l’importanza di questo rilancio per contrastare lo spopolamento che da anni affligge i territori colpiti: «La rinascita dei nostri comuni è possibile – ha dichiarato – e stiamo costruendo un modello di sviluppo basato su sicurezza, sostenibilità e innovazione, che può essere d’esempio anche per altre zone dell’Appennino».

Emergenza abitativa e ricostruzione degli edifici di culto
Nel solo ultimo anno oltre 1.300 nuclei familiari sono rientrati nelle proprie abitazioni, raggiungendo un totale di circa 4.000 famiglie tornate alla normalità negli ultimi tre anni. Restano tuttavia circa 10.000 nuclei familiari in attesa di una sistemazione definitiva.

Particolare attenzione è dedicata anche agli edifici di culto, con 2.456 strutture danneggiate di cui 1.221 di proprietà privata, per un valore di interventi stimato in circa 738 milioni di euro. Solo negli ultimi due anni, inclusi i primi mesi del 2025, sono stati approvati 121 interventi pari al 50% dei progetti definiti.

 

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