Carceri nel Lazio: FNS CISL LAZIO denuncia la crisi del sistema penitenziario. “Per risollevare il comparto c’è veramente tanto da fare”

La Federazione Nazionale Sicurezza della CISL Lazio lancia un nuovo allarme sulle condizioni delle carceri regionali e sulla situazione critica del personale penitenziario.

“Dalle condizioni delle carceri si misura il grado di civiltà della nostra Repubblica”, sottolinea la FNS CISL Lazio, che ribadisce come l’attenzione verso chi vive negli istituti penitenziari non debba mai far dimenticare le condizioni in cui opera quotidianamente il personale, troppo spesso abbandonato e stremato. Il comparto è in affanno, e servono interventi urgenti e strutturali.

Emergenza organici: mancano 920 agenti

Uno dei problemi più gravi riguarda la carenza cronica di personale: nel Lazio mancano ben 920 unità di Polizia Penitenziaria. “Non si può continuare così – afferma la Federazione – serve un immediato intervento per rimpolpare gli organici e restituire un minimo di equilibrio ai turni di lavoro e alla gestione della sicurezza interna agli istituti”.

Strutture fatiscenti e spazi inadeguati

La FNS CISL Lazio denuncia anche lo stato disastroso di molte strutture penitenziarie, vetuste e inadatte, che necessitano di urgente ammodernamento. Servono investimenti per migliorare non solo la vita detentiva, ma soprattutto le condizioni di lavoro del personale che, tra carenze logistiche, mancanza di spazi e assenza di strumenti tecnologici, opera in condizioni spesso al limite della sostenibilità.

Sovraffollamento: emergenza che mina sicurezza e rieducazione

Il sindacato accende i riflettori sul sovraffollamento, ritenuto una delle principali cause del deterioramento del sistema. “Così non c’è rieducazione, e senza rieducazione si tradisce la funzione stessa della pena”, dichiara la FNS. Gli istituti penitenziari del Lazio, tra cui Civitavecchia, Frosinone e Viterbo, vivono una situazione critica che richiede una revisione urgente della dotazione organica e piani di ampliamento strutturale.

Secondo il sindacato, il sovraffollamento compromette non solo la dignità dei detenuti, ma anche la sicurezza del personale e l’efficacia del trattamento rieducativo. “Serve una risposta concreta e immediata da parte delle autorità competenti. Non bastano le parole, servono fatti”.

In conclusione, la FNS CISL Lazio chiede:

  • Assunzioni straordinarie per colmare il vuoto negli organici;
  • Investimenti strutturali per ammodernare gli istituti;
  • Adozione di tecnologie per migliorare la gestione del personale e della sicurezza;
  • Piani contro il sovraffollamento, per tutelare diritti, dignità e sicurezza.

“Senza un intervento deciso e radicale – conclude la nota – il sistema penitenziario rischia il collasso. E con esso, la credibilità dello Stato e la tenuta della giustizia”.

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