Amatrice, ‘Ricostruiamo Insieme’ attacca: “ZFU sparita, attività al collasso”

Di seguito il comunicato stampa del gruppo consigliare di minoranza di Amatrice “Ricostruiamo insieme”:

“Il prossimo 16 maggio scadranno gli adempimenti fiscali per le attività produttive, commerciali, ecc.., ma ad oggi non si hanno più notizie della proroga della ZFU (Zona franca urbana) o di misure alternative per il ‘sostegno’ alle attività danneggiate dal sisma 2016.
Ci domandiamo che fine ha fatto la ZFU, quali sono state le misure di agevolazione più volte millantate dallo stesso primo cittadino Giorgio Cortellesi, dal Commissario Castelli, dall’On. Trancassini, e dall’Assessore Rinaldi che in più occasioni hanno rassicurato i nostri imprenditori!?

Tutto ciò rappresenterà un ulteriore disastro per le attività già stremate dal caro bollente, dal caro vita, dalle strutture inadeguate e dalla mancanza di infrastrutture, spopolamento residenziale-turistico e l’assenza totale di una programmazione e promozione turistica.

E’ inevitabile che la mancata proroga della zona franca urbana per le zone più colpite e devastate dal terremoto possa avere delle ripercussioni soprattutto nelle piccole attività che si troveranno a fare i conti con un eventuale chiusura e questo non farà altro che scatenare una desertificazione del territorio che non può andare d’accordo con il tanto decantato cambio di passo della ricostruzione, anch’esso più volte millantato ma poi di fatto non veritiero!

Riproponiamo un estratto di un nostro vecchio video del primo cittadino di Amatrice, unico responsabile del declino di queste terre, dove diceva che la ZFU era stata già prorogata…”.

Di seguito il comunicato dell’Associazione Commercianti di Amatrice
“Serve una strategia forte, concreta e immediata. Le imprese del cratere sismico di Umbria, Marche, Lazio ed Abruzzo stanno per essere travolte da una nuova emergenza.
La fine delle ZFU rischia di dare il colpo di grazia a un sistema economico già in ginocchio. Migliaia di attività saranno costrette a chiudere, con effetti devastanti. È un grido disperato quello che lanciamo alle Istituzioni locali, al Governo e al Parlamento: NON LASCIATECI MORIRE. Finora sono state fatte soltanto promesse vane, adesso è ora di agire, è in gioco la sopravvivenza del tessuto produttivo del cratere. Non è una questione locale, ma una sfida nazionale, non bastano più promesse o interventi tampone.

Serve ora una strategia strutturale, coraggiosa, su misura per i nostri territori, che punti a:

– Difendere le imprese esistenti
– Creare lavoro stabile
– Fermare l’emorragia demografica

Stiamo vivendo una desertificazione lenta ma inesorabile.
NON CHIEDIAMO ELEMOSINA!….ma strumenti per ripartire, opportunità per restare, risorse per ricostruire un futuro.
Ignorare questa emergenza equivale a condannare interi territori allo spopolamento totale con il rischio concreto di ricostruire paesi fantasma”.

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