Riceviamo e pubblichiamo la nota di Nome Officina Politica sulla Sabina Unibversitas.
Dalla cronaca intorno alla Sabina Universita, emergono due elementi che NOME Officina Politica ritiene importanti e da porre in luce, pur nella discrezione in cui, vista la delicatezza del momento, si svolgono le relative vicende.
Il primo, la petizione degli alunni sulle esigenze degli studenti. Il secondo le parole decise – e precise – del prof. Sappa delegato della Sapienza al corso di Laurea di Ingegneria internazionale con sede a Rieti, che è in attesa della “imminente consegna”, più volte comunicata, di Palazzo Aluffi da parte della Provincia, già attesa da Luglio e nella necessità di programmare il corso almeno per il prossimo semestre entro il 31 dicembre.
Puntualizziamo, si tratta di 250 alunni stranieri iscritti ad un corso di laurea in Ingegneria a Rieti, che attualmente risiedono in larga parte a Roma, e seguono le lezioni esclusivamente on line.
A giudizio di NOME, due sono gli aspetti che emergono, uno che chiama in causa la capacità della Città di erogare servizi di accoglienza, uno che riguarda l’Ente Provincia ed il Presidente Calisse.
Sulla Città, è evidente che vada affrontato rapidamente un progetto integrato di accoglienza diffusa, che non si limiti all’alloggio, ma preveda servizi a ragazzi che da tutto il mondo provengono in una realtà loro sconosciuta: luoghi di aggregazione, studio, mensa, servizi di interpretariato e mediazione culturale, svago e trasporti. La casa dello Studente, attualmente chiusa, su cui l’ATER dichiara essere attivate interlocuzioni per far si che altri possano occuparsi della gestione, da sola non è sufficiente a sostenere l’ambizione di una “città universitaria”. Analogamente, l’Ente “Sabina Universitas”, per il quale si prevede una funzione di erogatore di servizi, da solo non basta, ma deve coinvolgere, per fare esempi, uffici di pubblico servizio (es., guardia medica, Poste, uffici comunali) con personale in grado di interloquire correntemente in lingua inglese.
Sulla Provincia, è evidente l’accumularsi di problematiche attorno all’Ente attualmente presieduto da Mariano Calisse, oltre ai ritardi di cui sopra su Palazzo Aluffi. Tralasciando le valutazioni sul “passato”, a cui più volte il Presidente rimanda per giustificazioni a ritardi ed inefficienze, non possiamo non fare un breve significativo elenco di “incompiute” le cui conseguenze ricadono direttamente anche su attività economiche e sociali importanti.
- Palasojourner: lavori avviati il 23 Luglio 2020. Data di conclusione sconosciuta.
- Palamalfatti: immobile posto sotto sequestro, il 17 Luglio 2020. Nessuna notizia in merito
- Piscina Campoloniano: le dichiarate “condizioni di manutenzione disastrose” riferiscono una situazione nota da tempo e venuta a piena luce solo con l’impossibilità del riavvio delle attività natatorie da parte del nuovo concessionario
- Pista Ciclabile: a quasi due anni dall’appalto, verificate le corsie “verso il nulla” (aeroporto, Via Micioccoli), colpiscono le pensiline in legno destinate a ricarica bici elettriche, tristemente abbandonate a sé stesse, in attesa di capire a cosa serviranno
In conclusione, necessita iniziativa e visione di prospettiva da parte della Città, una maggiore efficienza da parte della Pubblica Amministrazione.
Senza questi due elementi cardine, magari si potranno spendere tutti i denari in arrivo, ma senza il rispetto dei tempi previsti e senza programmarne l’impatto sulla città non saranno sicuramente soldi spesi bene.
Foto: RietiLife ©