Ennesimo appuntamento con la confermatissima rubrica settimanale di RietiLife “Paese che vai” che, curata dalla nostra Martina Grillotti, punta a far conoscere, ai reatini e non, i nostri comuni. 73 bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. RietiLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected]
(di Martina Grillotti) Una visita virtuale in un altro comune del Reatino: Colle di Tora.
DOVE SI TROVA? – Colle di Tora è un paese dalle case bianche, arroccato su una penisola che si protende nelle acque del Turano. Si tratta di un comune di 356 abitanti che si estende per poco più di 14 km quadrati. A presentarcelo è il suo sindaco, Beniamino Pandolfi: “La situazione surreale che stiamo vivendo a causa del coronavirus ha stravolto in modo pesante le abitudini di ognuno di noi, togliendoci quello che abbiamo di più caro, ovvero le relazioni sociali, la gravità di questa pandemia è ormai chiara a tutti, proprio per questo ci tengo a ringraziare la mia popolazione che con responsabilità e con sacrificio, ha rispettato le direttive imposte dal governo per la tutela della salute pubblica.
Il nostro è un territorio a vocazione turistica, ricco di scorci paesaggistici incastonati in una natura incontaminata che circonda il nostro lago del Turano. Nel nostro paese, Colle di Tora, e possibile degustare prelibatezze culinarie, alcune delle quali quasi esclusive, come il fagiolo a pisello, carni locali, o pesce di lago, cucinate dai ristoratori locali in modo eccellente. Le attività commerciali, sono per lo più gestite da cittadini del luogo che della ricettività ed accoglienza hanno fatto uno stile di vita, adeguandosi e innovandosi con le esigenze della richiesta turistica, che negli ultimi anni è aumentata in modo esponenziale, infatti oltre che dalla vicine Città, è presente quel turismo lento di chi ama camminare, e nel nostro territorio gli amanti del genere trovano sia il cammino di San Benedetto che quello di San Francesco, vantiamo negli ultimi anni un buon flusso di turismo anche dall’estero. Le associazioni locali collaborano in modo attivo e in sinergia con le amministrazioni comunali, organizzando eventi e manifestazioni per la valorizzazione delle tradizioni e del patrimonio culturale, suscitando grande interesse per i tanti fruitori del nostro territorio anche nel periodo invernale. Approfitto di questa occasione per invitarvi a visitare il nostro borgo appena le condizioni lo permetteranno, augurandoci che la normalità torni il prima possibile continuando a rispettare le regole”.
QUANDO NASCE? – Tora è ricordata come città già da diversi autori classici dell’antichità, fra tutti il primo fu Dionigi d’Alicarnasso che riferisce come in questo luogo ci fosse il culto di un oracolo, ma l’ubicazione esatta del centro ricordato è stata molto controversa: dai documenti medievali che si riferiscono alla chiesa di Sant’Anatolia sembrerebbe che la città di Tora sorgesse al centro della Sabina e quindi non molto distante dall’attuale paese. Durante l’età romana Colle di Tora, insieme a tutta la zona del Turano si trovava nella regione Valeria e durante l’epoca longobarda faceva parte del gastaldato Turano.
In seguito troviamo “Collepiccolo” il nome che indicava Colle di Tora fino al 1864 incluso nei paesi della cosiddetta Massa Turana, dipendente a partire dal IX secolo dall’Abbazia di Farfa. Nel IX e X secolo diventarono sempre più frequenti le incursioni di Saraceni e Ungari e questo portò alla nascita di un fortificato nucleo abitato che fu all’origine del paese che conosciamo oggi. Nel XIII secolo Collepiccolo entrò a far parte dei possedimenti dei Brancaleoni e agli inizi del XV secolo, la signoria su Collepiccolo passò agli Orsini del ramo di Castel Sant’Angelo: quest’ultima casata tenne il paese fino al 1634. Fu nel 1634 che l’ultimo signore Orsini vendette il feudo ai principi Borghese.
Collepiccolo non assurse mai a grandi dimensioni: da un censimento compiuto nel 1713 apprendiamo che le famiglie del paese erano 60, per un totale di 350 abitanti: si trattava dunque di una piccola comunità, e tale è rimasta, in cui l’assistenza spirituale era garantita da due sacerdoti ed un chierico, e quella sanitaria dalle sporadiche visite di un chirurgo. Edificata su uno sperone roccioso che si protende nel lago del Turano, questo paese è senz’altro il più legato al grande bacino artificiale. Nel 1731 venne inaugurata la nuova chiesa del paese, dedicata a San Lorenzo e la cui prima pietra era stata collocata qualche anno prima, col contributo finanziario del principe Borghese. Con l’instaurazione della Repubblica Romana, al seguito dei tumultuosi avvenimenti della Rivoluzione francese, Collepiccolo, come tutta la Sabina, fu compreso nel dipartimento del Clitunno, con capitale Spoleto, uno degli otto dipartimenti nei quali era stato diviso lo Stato Pontificio.
COSA VEDERE? – Il centro storico di Colle di Tora è certamente caratteristico, al suo interno si respira l’aria di un paese che voglia conservare le tradizioni e i profumi locali. Si tratta di un centro di impianto medievale ancora ben conservato, sarà impossibile non innamorarsi delle magnifiche case in pietra, delle vie strette e dei balconcini arricchiti dai fiori più colorati.
Tipica è la piazzetta del paese attorno alla quale si aprono le vie del borgo, al centro della piazza si trova inoltre una fontana attorno alla quale gli abitanti sono soliti riunirsi, tant’è vero che sono state anche aggiunte delle panchine su cui appoggiarsi.
Da qualsiasi via del centro è inoltre possibile concentrare lo sguardo verso il sottostante Lago del Turano che con le sue acque cristalline incornicia la bellezza del paese.
Oltre a questo caratteristico centro storico, a Colle di Tora possiamo poi ammirare la Chiesa di Santa Anatolia, che come abbiamo già sottolineato è certamente di antica fondazione e conserva al suo interno numerose opere di artisti locali; importante soprattutto per la popolazione è anche la Chiesa parrocchiale di San Lorenzo Martire, la cui prima pietra fu posta su autorizzazione del vescovo Monsignor Camarda e la spesa per la costruzione fu sostenuta dal principe Borghese, dalla famiglia Sassi e dalla popolazione. Questa chiesa fu poi benedetta e aperta al culto nel 1731, certamente molto più giovane della prima. Si tratta di una Chiesa in stile Romanico ed ha al suo interno ben quattro altari, sul maggiore una tela in cui viene rappresentata la Madonna del Rosario con San Domenico e San Lorenzo.
Imperdibili per chi visita questo stupendo borgo sono poi le innumerevoli bellezze naturalistiche, che donano quel senso di pace e tranquillità e che è possibile ammirare grazie a piacevoli passeggiate nella natura incontaminata.
QUALI SONO I PRINCIPALI APPUNTAMENTI? – (Gli eventi citati non sono garantiti per l’anno in corso) Molto interessante è la Sagra del Pizzillu coll’erbe che normalmente si tiene a giugno, è una sagra che richiama i tempi più lontani nel passato: il “pizzillu coll’erbe” non rappresenta infatti un semplice sfizio per il palato, ma un vero e proprio viaggio all’indietro nel tempo legato al passato agricolo del territorio: è una focaccia impastata con farina di grano, sale e un pizzico di bicarbonato, cotta alla brace e accompagnata con la cicoria di campo.
A luglio si tiene poi la Fiera del Gusto durante la quale si potranno apprezzare i sapori della tradizione, che non è solo la tradizione del luogo ma di tutti i dintorni, fino ad arrivare anche a Roma. Solitamente la festa è preceduta da una passeggiata, per i visitatori, nei luoghi più caratteristici del paese che possano svelarlo in tutta la sua semplicità per poi finire a tavola con la degustazione.
La festa più caratteristica è però la Sagra del Fagiolo a Pisello che si tiene in ottobre ed è una delle sagre più sentite e più seguite della valle del Turano e che celebra il prodotto locale, un prodotto coltivato esclusivamente nella Valle del Turano ad una altitudine di circa 800 m. Questo legume è caratterizzato da una buccia finissima ed una pasta dolce e compatta, i coltivatori ne vanno orgogliosi e lo coltivano con le antiche tecniche. L’intera festa si svolge con lo sfondo del Lago e la musica dal vivo.
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