(di Paolo Giomi) Il sindaco di Fara Sabina Davide Basilicata con Sergio Pirozzi alle prossime elezioni regionali. Solo un’ipotesi? Fantapolitica? A quanto pare qualcosa in più. E non solo perché il giovane primo cittadino del secondo Comune della provincia è stato “pizzicato” alla presentazione del libro di Pirozzi, il 24 ottobre scorso a Roma – insieme al sindaco del capoluogo, Antonio Cicchetti -, ma anche perché Basilicata, secondo quanto appreso, avrebbe in tasca una sorta di “wild card” per un posto nella costituenda lista a sostegno del sindaco di Amatrice.
Il quale, dal suo canto, deve però ancora sciogliere le residue riserve su una sua candidatura alla presidenza della Regione Lazio. Tutto in divenire, dunque, in uno scenario mutevole, che ora dopo ora assume contorni sempre più definiti. Ma soprattutto presenta non poche incognite.
Oltre a quella del candidato presidente – Pirozzi non ha ancora deciso se essere della partita – c’è poi la “sfida nella sfida” che Basilicata dovrebbe effettuare sul suo territorio, la Sabina tiberina. Dove, sul versante opposto, l’assessore regionale uscente Fabio Refrigeri sembra pure lui pronto a candidarsi di nuovo, sostegno del “Nicola Zingaretti bis”.
In questo caso, con l’abolizione dei listini bloccati palesatasi proprio nelle ultime ore, sarebbe sfida all’ultima preferenza tra i due, con l’ex sindaco di Poggio Mirteto, numeri alla mano, ampiamente favorito sul sindaco farense. Anche in virtù della recente “pubblicità” non proprio lusinghiera che Pirozzi si è fatto da quelle parti, sponda Collevecchio – uno dei non pochi bacini elettorali dello stesso Refrigeri -, con la querelle relativa ai fondi degli sms solidali destinati alla riqualificazione di una scuola del Comune sabino, danneggiata dal sisma di un anno fa (30 ottobre 2016).
Solo uno dei tanti “fronti caldi” di un confronto che, nonostante i diversi schieramenti politici, sarebbe quanto mai inedito sul territorio. Essendo, Basilicata e Refrigeri, due politici che, per così dire, non si sono mai fatti la guerra tra loro. Anzi.
Bisognerà poi dipanare la matassa attorno ad un altro fronte, tutto interno, tutto farense, che si aprirebbe con un’eventuale candidatura al consiglio regionale del sindaco Basilicata. Il quale potrebbe liberamente concorrere alla consultazione, e solo in caso di elezione in Regione dovrebbe lasciare lo scranno di primo cittadino.
Dal punto di vista legislativo le opzioni percorribili sarebbero due, distinte tra loro e con effetti non poco diversi sullo scenario politico locale: la prima vedrebbe Basilicata, in caso di elezione alla Pisana, dimettersi da sindaco di Fara Sabina, scenario che comporterebbe lo scioglimento del consiglio comunale e il commissariamento fino alla primavera del 2019, quando verrebbero indette nuove elezioni, anticipate di due anni rispetto alla scadenza del mandato naturale; la seconda vedrebbe il “decadimento” di Basilicata dalla carica di sindaco, che comporterebbe anch’esso allo scioglimento del consiglio comunale, ma ad una fase di “reggenza” in cui la giunta comunale sarebbe ancora in carica, e il vicesindaco Roberta Cuneo verrebbe investita del ruolo di “facente funzione sindaco” fino alla scadenza del mandato, ovvero nel 2021.
Una differenza non da poco, come non da poco sarebbero gli effetti sulla lotta tutta “made in Fara Sabina” per la successione a Basilicata. Il quale, comunque, non potrebbe ricandidarsi a sindaco una terza volta, e avendo mollato da mesi i vessilli di Fratelli d’Italia – con essi una buona parte del supporto politico romano – potrebbe vedere parecchio complicata (quando non addirittura preclusa) una sua partecipazione ad una contesa di livello più alto, quella delle politiche. Da qui la volontà di giocarsi tutto per la Regione, in un progetto fatto di amministratori, guidato da un uomo che umanamente e politicamente gli è da sempre vicino, e con la spinta propulsiva del sindaco di Rieti Antonio Cicchetti, il cui legame, politico e umano, con Basilicata è ormai pluridecennale.
Una “caccia al voto” tutta reatina, dunque, per far tornare il giovane sindaco di Fara Sabina ai primi posti dello scacchiere politico del centrodestra in provincia, con una proiezione verso la Regione che lascerebbe ai contendenti. In primis l’indiziato numero uno, l’assessore Marco Marinangeli, da sempre delfino politico del sindaco farense e quanto mai vicino al progetto Basilicata-elezioni regionali.
Nome visto come fumo negli occhi della cordata dei dissidenti, la cui spaccatura nella maggioranza di Fara Sabina è ormai netta, e che vedrebbero invece nell’assessore Giacomo Corradini la candidatura più logica per le comunali del 2021, nel caso in cui Roberta Cuneo – altro nome più che accreditato – decida di fare un passo di lato. Nelle prossime settimane, per forza di cose, se ne saprà di più. Molto di più. Prima di tutto però ci sarà da aspettare la decisione di Sergio Pirozzi, che potrebbe cambiare di punto in bianco le carte in tavola.
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