Colli sul Velino si è fermata per una sera. Lo ha fatto il 28 dicembre, quando il borgo vecchio del paese è stato completamente chiuso al traffico per lasciare spazio a uno degli appuntamenti più sentiti del periodo natalizio: il presepe vivente.
Un ritorno alle origini, nel senso più autentico del termine. Vicoli antichi, luci soffuse, scene di vita quotidiana dell’epoca e una ricostruzione curata nei minimi dettagli hanno trasformato il centro storico in un vero e proprio viaggio nel tempo. Dalla grotta alla capanna, passando per le botteghe, gli animali e le rappresentazioni della vita di allora, tutto è stato pensato per far rivivere la magia del Natale così com’era una volta.
Un evento che ha coinvolto l’intera comunità e che ha richiamato numerosi visitatori, attirando anche l’attenzione di RTR, presente sul posto con le proprie telecamere per documentare la serata. Una testimonianza ulteriore del valore dell’iniziativa, che va ben oltre la semplice rievocazione storica.
Ma il presepe vivente di Colli sul Velino non è stato solo tradizione e suggestione. All’interno del percorso è stato lanciato anche un messaggio importante, forte e chiaro, dedicato all’inclusione e al rispetto delle persone diversamente abili. Un segno concreto di come la cultura e la tradizione possano diventare veicolo di valori attuali e profondi, capaci di parlare a tutti.
In un tempo in cui spesso si corre troppo, Colli sul Velino ha scelto di rallentare, di chiudere le strade per aprire le porte della memoria, dell’accoglienza e della condivisione. E il risultato è stato un evento sentito, partecipato e “buono” nel senso più vero del termine.
Una di quelle cose semplici ma fatte bene, che non fanno rumore ma lasciano il segno. E che ricordano, senza troppi giri di parole, che il Natale è questo: comunità, rispetto e umanità.
Foto: RietiLife ©








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