Si chiude un anno pesante per il tessuto industriale della provincia di Rieti, segnato da crisi irrisolte e vertenze che continuano a trascinarsi senza risposte concrete. A fare il punto della situazione è la Fiom Cgil, che parla apertamente di una condizione ormai insostenibile per centinaia di lavoratrici e lavoratori del territorio.
“Si chiude un anno estremamente difficile per il tessuto industriale della provincia di Rieti e per centinaia di lavoratrici e lavoratori coinvolti in vertenze che, in molti casi, si trascinano da troppo tempo senza soluzioni concrete”, sottolineano dal sindacato.
Numerose le crisi ancora aperte nel Reatino. A partire dalla Bdtronic, dove “la vertenza è ancora in corso dopo gli ultimi incontri fatti con l’azienda in Federlazio”. Grave anche la situazione della Imr, dove “ci apprestiamo ad affrontare il quinto anno di cassa integrazione senza la realizzazione del piano industriale così come era stato presentato, una condizione ormai insostenibile”.
Restano poi irrisolte vertenze storiche come quella della Aartee, “azienda chiusa da anni e ancora in attesa di risposte serie da parte della società, nonostante le numerose richieste d’intervento anche alle istituzioni”, e la Tubi Spa, “attualmente in concordato e in attesa di una soluzione che garantisca continuità industriale e occupazionale”.
A questo quadro già critico si aggiungono altre realtà in forte difficoltà finanziaria, con ritardi nel pagamento degli stipendi che “mettono in forte sofferenza le lavoratrici, i lavoratori e le loro famiglie”.
Particolarmente preoccupante anche la situazione di circa 200 lavoratori ai quali sta per scadere la mobilità in deroga, provenienti da vertenze mai risolte come Ritel e Gala-Solsonica. Una prospettiva che rischia di aggravare ulteriormente il disagio sociale nel territorio.
Lo sguardo, ora, è rivolto al 2026. “L’auspicio è che il prossimo anno si affrontino finalmente tutte queste vertenze con la serietà e la determinazione necessarie, mettendo in campo vere soluzioni industriali per tutelare l’occupazione e il futuro del territorio”, affermano dalla Fiom, evidenziando come “serva un sostegno da parte di tutti, istituzioni comprese, forte e concreto al Reatino, che purtroppo è mancato in questi anni”.
La linea del sindacato resta chiara: “Come Fiom Cgil, continueremo, come abbiamo sempre fatto, a batterci al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori per rivendicare soluzioni, investimenti e politiche industriali adeguate”. Perché, concludono, “se si vuole davvero far ripartire economicamente il territorio reatino, questo non può che passare dal rilancio del suo tessuto industriale e dalla difesa del lavoro”.








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