Il 14 dicembre in Piazza Regina Elena di Poggio Bustone è stata inaugurata alla presenza delle autorità civili e religiose, la 25° edizione de “Il Paese Diventa Presepe”, la manifestazione proseguirà con una serie di eventi dedicati a grandi e piccini fino al 06 gennaio 2026. Il programma e la mappa dell’itinerario sono consultabili sulla pagina Facebook “Il Paese Diventa Presepe”. La realizzazione del progetto ha richiesto un consistente impegno ad un manipolo di volontari che per oltre due mesi, dalle ore 21 alla mezzanotte, si sono dati appuntamento per edificare le notevoli strutture del Presepe. Si tratta infatti di un Presepe monumentale articolato lungo un percorso ad anello che prende le mosse da P.zza Nassiria, dove troviamo l’albero di Natale donato dalla Comunità Montana e all’interno di una suggestiva grotta, la rappresentazione di un ovile con pastori a grandezza naturale e una slitta trainata da due renne predisposta per Babbo Natale. Lungo il percorso che si dirige verso il centro storico troviamo i Re Magi in viaggio, che al momento opportuno saranno collocati nella natività. Proseguendo ci ritroviamo in piazza Regina Elena, centro simbolico del paese con la sua forma accogliente protetta a monte da alti caseggiati in pietra locale e uno spettacolare affaccio sulla Valle Santa. La fontana a tre getti, in pietra rossa, completa l’opera rendendo la piazza un vero gioiello. In tale affascinante contesto sono state realizzate a grandezza naturale le strutture che accolgono il Presepe consistenti in due torri, tra le quali scorre un ruscello che creando una piccola cascata si getta nel laghetto sottostante aggiungendo una piacevole nota sonora. Di fianco una capanna accoglie la Natività. Anche se il particolare lavoro eseguito sull’illuminazione rende impareggiabile l’atmosfera serale, il percorso può essere visitato in ogni momento. Superato l’Arco del Buon Giorno, così detto per via della venuta di San Francesco a Poggio Bustone nel 1208, dirigendoci verso la chiesa parrocchiale troviamo una serie di cantine storiche con affascinanti rappresentazioni dei mestieri tradizionali: il fornaio, il ciabattino, il porchettaro l’arrotino, il vinaio ecc… Davanti alla chiesa una rappresentazione di San Francesco. Riscendendo verso Piazza Nassiria troviamo ancora scenette e personaggi della tradizione popolare natalizia: il legnaiolo con il mulo, il maiale che allatta i suoi piccoli ecc… Lungo i vicoli del percorso alcune insegne con frasi di autori antichi e moderni stimolano spunti di riflessione aggiungendo senso e profondità al percorso. La realizzazione de “Il Paese Diventa Presepe”, dicono gli organizzatori, oltre ai significati religiosi e culturali, è stato un contenitore dove persone giovani e meno giovani si sono aggregate attorno al progetto realizzando quella tanto auspicata socialità non competitiva ma collaborativa e creativa. Anche gli alunni della scuola primaria e dell’infanzia hanno partecipato al progetto con musiche e canti, realizzando un angelo, e una pecorella a grandezza naturale che è stata posta nella natività insieme alle insegnanti.
Un risultato che ci racconta della creatività del nostro paese, che opportunamente stimolata potrebbe esprime compiutamente la sua potenzialità. Il senso comunitario, la socialità, il divertimento e forse anche l’economia ne trarrebbero vantaggio. Come sappiamo, nella socialità creativa e inclusiva l’individuo realizza quella felice comunanza di spiriti che è il miglior antidoto alla dispersione scolastica, all’emarginazione sociale, al bullismo di ogni tipo, e alla piaga delle varie dipendenze.
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