(di Christian Diociaiuti) Un consiglio comunale lungo, intenso e tutt’altro che rituale quello andato in scena a Rieti alla vigilia di Natale. Un’assise che ha toccato nodi pesanti per la città, dalla situazione finanziaria al traffico, fino al tema più caldo e divisivo: il piano della sosta. Un vero banco di prova per l’amministrazione guidata dal sindaco Daniele Sinibaldi, arrivato in un momento politicamente delicato, segnato dalle tensioni in maggioranza, dalla fuga ormai conclamata di Claudio Valentini e dalla crisi interna a Forza Italia. I lavori si sono aperti con un momento di raccoglimento nel ricordo di Lidia Nobili, a tre anni dalla scomparsa, seguito dall’elezione di Angela Di Marco (Fratelli d’Italia) a vicepresidente del Consiglio comunale, dopo le dimissioni di Emanuele Fagiani.
Il cuore del dibattito si è però concentrato sul traffico e, soprattutto, sui parcheggi a pagamento e sulle contestate oasi blu. In aula erano presenti numerosi cittadini, pronti a consegnare oltre 1200 firme contro il piano della sosta, chiedendone la sospensione o la revoca. A portare le criticità all’attenzione dell’assise è stato il consigliere Antonio Emili, da tempo fortemente critico nei confronti dell’amministrazione. Una relazione dura e dettagliata la sua: parcheggi cancellati, trasformazione di quelli rimasti in stalli a pagamento, difficoltà per residenti e pendolari, tariffe e tempi ritenuti penalizzanti, fino ai presunti danni per le attività economiche del centro storico.
Emili ha chiesto, in prima battuta, la revoca della sosta a pagamento; in alternativa la sospensione del piano fino alla conclusione dei cantieri e all’approvazione del piano del traffico, da poco affidato a una società esterna. Terza ipotesi, una profonda revisione del sistema, con sosta agevolata nelle strisce blu e il recupero di posti gratuiti. “Il numero dei parcheggi è significativamente sceso”, ha ribadito, sottolineando come quelli rimasti siano quasi tutti a pagamento.
A rafforzare la protesta è stato il comitato “SoStare a Rieti”, che durante il consiglio ha formalmente consegnato 1.231 firme per chiedere la sospensione o la revoca del piano, sollecitando l’amministrazione a realizzare prima il piano del traffico. Il comitato attende inoltre una risposta alla diffida presentata sulle tariffe e ha rappresentato in aula i disagi quotidiani dei cittadini: “Non facciamo proposte – hanno spiegato – aspettiamo il vostro lavoro, ma chiediamo una revoca o una sospensione”.
Di segno opposto l’ordine del giorno presentato dai gruppi di maggioranza, illustrato da Alessio Angelucci. L’obiettivo dichiarato è migliorare la rotazione dei parcheggi, considerando la presenza dei cantieri come un motivo per riorganizzare la sosta e integrarla con il trasporto pubblico. “Non chiediamo di tornare indietro – ha detto – ma di andare avanti meglio”, proponendo tra l’altro l’istituzione di un tavolo di monitoraggio. Sullo sfondo, il timore di un possibile danno erariale in caso di sospensione del piano.
A chiudere il dibattito la replica dell’assessore all’Urbanistica Giovanni Rositani: “È giusto che questa materia sia oggetto di confronto in Consiglio. Non ho alcuna presunzione: il piano può e deve essere migliorato e sono disponibile subito”. Ma sulla revoca o sospensione ha messo dei paletti chiari: “Non ci sono motivi tecnici per farlo. La giunta si esporrebbe a un danno erariale e a un contenzioso con la società incaricata”.
Il piano della sosta, dunque, va avanti. Con una promessa: ascoltare il disagio dei cittadini e correggere il tiro. Ora però serviranno fatti, perché su traffico e parcheggi, a Rieti, la pazienza è ormai parcheggiata in doppia fila.
Foto: Emiliano GRILLOTTI ©








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