E’ già tra noi ma dove ci porterà non è facile saperlo. Sappiamo però che dovrà governarla il genere umano, perché senza regole l’intelligenza artificiale potrebbe concentrare potere, aumentare disuguaglianze fino a essere utilizzata per fini non etici. Questi alcuni dei temi che sono emersi nel recente convegno della Uil di Rieti e della Sabina romana nell’ambito della undicesima edizione di Incontriamoci, ricostruiamo il futuro. “Abbiamo deciso di parlare di intelligenza artificiale – ha spiegato Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana – perché l’evoluzione tecnologica ha raggiunto oggi una elevata dimensione qualitativa. L’intelligenza artificiale è una profonda trasformazione che non automatizza soltanto i processi ma analizza dati, apprende da essi fino a supportare decisioni complesse”.
Questa realtà pone interrogativi in termini di diritti, tutele, governance. Quali saranno le ricadute nel mondo del lavoro, nell’organizzazione produttiva e più in generale nella società? Da una recente ricerca del Politecnico di Milano è emerso che il 59 per cento degli italiani ha una opinione positiva sulla AI, più degli inglesi (47 per cento) e dei francesi (42 per cento). Il Lazio si posiziona al secondo posto (77 per cento) per percezione positiva, dopo la Lombardia (79%), e prima del Veneto (70%). Mentre le principali preoccupazioni dei nostri connazionali riguardano il rischio di manipolazione delle informazioni e l’impatto sul mercato del lavoro. Non a caso il News Guard Technologies, l’azienda giornalistica indipendente che fornisce valutazioni di affidabilità per siti di notizie, ha scovato nel 2023 in ogni angolo del mondo mille siti di notizie false o fuorvianti generate interamente dall’intelligenza artificiale. E non è un caso che la Uil ritiene che la tecnologia da sola non garantisca progresso sociale ma piuttosto sia il modo in cui la si utilizza, le regole che le si danno, le garanzie per le persone a determinare poi gli effetti reali. Concetti rimarcati al convegno da Maria Antonietta Priolo – del dipartimento internazionale e comitato IA del sindacato – che si è soffermata sulla necessità di implementare le tutele sindacali e sulle nuove strategie per la formazione continua delle lavoratrici e dei lavoratori. E ribaditi dal Segretario generale della Uil del Lazio, Alberto Civica. “Non rifiutiamo l’innovazione tecnologica – ha detto il Segretario generale – ma è necessario gestirla in modo equilibrato, senza compromettere i diritti delle persone”.
Anche le istituzioni locali rappresentate dall’assessore comunale, Claudia Chiarinelli, e dalla consigliera provinciale, Alberta Paris, sottolineando come la pubblica amministrazione debba compiere attraverso l’AI un salto di qualità per migliorare i servizi offerti alle persone, hanno poi richiamato il ruolo del sindacato, riconoscendone la centralità nel guidare lavoratori e istituzioni attraverso questo cambiamento. Mutamenti che per il presidente dell’Istituto di ricerca Eures, Fabio Piacenti, dovranno essere occasione di innovazione condivisa, con un approccio responsabile orientato al benessere diffuso. Le riflessioni sui vantaggi, sui rischi e sull’utilità dell’intelligenza artificiale elaborate dagli studenti presenti nella sala convegni dell’Istituto Costaggini – che quest’anno ha ospitato la kermesse reatina – hanno confermano questa prospettiva Scenari contenuti anche nel sondaggio di Skuola.net dal quale emerge che la quota di giovani che dichiara di avvalersi dell’intelligenza artificiale raggiunge il 51 per cento. Più in generale, oltre la metà (52%) ritiene fondamentale maneggiare le competenze digitali per avere un avvenire lavorativo soddisfacente. E circa un terzo (32%) pensa lo stesso riguardo alle competenze collegate alla sostenibilità ambientale.
Foto: Uil ©








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