Uno striscione è stato affisso nel corso della notte al Ponte Romano. Il messaggio, scritto a mano su un lenzuolo bianco, recita: «La resistenza non si arresta – Anan, Ali, Mansour liberi».
Il riferimento è al procedimento giudiziario che, nelle scorse settimane, si è svolto all’Aquila nei confronti di Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh, cittadini palestinesi imputati per associazione a delinquere con finalità di terrorismo in relazione a fatti avvenuti in Cisgiordania.
Il processo, ormai concluso nella fase dibattimentale, aveva attirato attenzione per la natura delle accuse e per il confronto tra accusa e difesa sulla qualificazione dell’insediamento israeliano di Avnei Hefetz, ritenuto dalla procura un insediamento civile e dalla difesa una struttura militare, elemento centrale ai fini dell’inquadramento giuridico dei fatti contestati.
Lo striscione è firmato con CK ed è comparso a distanza di tempo dalle udienze, richiamando una vicenda che ha suscitato dibattito anche fuori dall’ambito strettamente giudiziario. Al momento non si segnalano rivendicazioni ufficiali né interventi delle forze dell’ordine.
Foto: Pica ©








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