Chiude “Il Girasole”: la storica edicola di Largo Santa Barbara ci mancherà. La vicinanza di RietiLife e Sinagi

(ch.di.) C’è un silenzio particolare quando chiude un’edicola. Non fa rumore, ma pesa. Pesa come pesano le cose vere, quelle che fanno parte della quotidianità senza chiedere nulla in cambio. A Rieti, dal 31 dicembre, quel silenzio avrà un nome preciso: Il Girasole, l’edicola di largo Santa Barbara che per quindici anni è stata molto più di un punto vendita. Era l’edicola di Paolo Benedetti, scomparso nel 2023. Dopo di lui, con coraggio e amore, l’attività è stata portata avanti dalla moglie Alessia e dai figli. Ora, però, la decisione più difficile: fermarsi.

Ad annunciarlo è un cartello semplice, composto, struggente nella sua sincerità: “Il 31 la nostra attività chiuderà le porte. Dopo 15 anni di lavoro, incontri, sorrisi e momenti condivisi, vogliamo dire grazie a ciascuno di voi. Grazie per averci scelto, sostenuto e accompagnato in questo lungo viaggio. Porteremo con noi ogni ricordo e ogni persona incontrata lungo il cammino. Con profonda gratitudine, grazie di cuore.”

Parole che raccontano un pezzo di città. Perché Il Girasole non era solo giornali e riviste. Era scambio, era saluto, era abitudine. Era uno di quei luoghi che tengono insieme le persone, soprattutto quando tutto il resto corre troppo veloce. RietiLife è vicina ad Alessia e alla sua scelta. Con Alessia e Paolo, Il Girasole è stato tra i primi a credere e accogliere una realtà come la nostra, lontana per natura dal lavoro tradizionale di un’edicola, eppure sorprendentemente parallela. Da lì è passata per anni RietiLife Free Press, con una presenza visibile, viva, che ha trasformato quell’edicola in un vero baluardo urbano, riconoscibile, familiare.

A dare voce a un dolore che è anche collettivo è il direttore di RietiLife, Emiliano Grillotti, che affida alle parole un pensiero che resta intatto, senza tagli né mediazioni: “Le chiusure delle attività fanno male. Le chiusure delle edicole fanno tanto male. La chiusura de ‘Il Girasole’ fa ancora più male. Per tanti motivi, molti dei quali personali, di affetto nei confronti di Paolo, di Alessia e della loro famiglia. Non mi soffermo sull’importanza di quel presidio storico ma anche funzionale e opportuno, di socialità di incontro e di interesse. Non so se abbiamo fatto tutti il possibile per evitare ciò – me in primis – se così non fosse la famiglia di Paolo necessiterebbe delle scuse più sincere. Il dispiacere è e resterà grande. A loro voglio esprimere la mia vicinanza piena di amicizia e rispetto”.

Un pensiero che va oltre la cronaca e chiama in causa tutti. Perché quando chiude un’edicola, nessuno è davvero innocente. Sul tema interviene anche Luca Simeoni, edicolante e segretario del SINAGI – Sindacato Nazionale Giornalai d’Italia: “Ogni edicola che chiude è una sconfitta per il territorio. Non perdiamo solo un’attività commerciale, ma un presidio di informazione, legalità e relazione sociale. Il Girasole era un punto di riferimento vero, fatto di volti e non di algoritmi. Rispetto per la decisione, vicinanza e tanto dispiacere. In generale servono scelte coraggiose e un sostegno concreto a tutti i livelli, altrimenti continueremo a raccontare chiusure come questa, una dopo l’altra. Le edicole sono un riferimento per le città”.

Il Girasole chiude, sì. Ma quello che lascia non si archivia con una serranda abbassata. Resta nei gesti, nei ricordi, nelle mattine passate a sfogliare un giornale e scambiare due parole. Resta nella storia piccola ma autentica di una famiglia che ha dato tutto. Sempre.

Foto: RietiLife ©

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