Nascondeva la cocaina nello smartwatch e in una finta lampadina: pusher ventenne arrestato dalla Polizia

Un ingegnoso sistema di occultamento della droga, nascosta addirittura all’interno di uno smartwatch e di una finta lampadina, è stato smascherato dalla Polizia di Stato di Rieti, che nei giorni scorsi ha arrestato un ventenne di nazionalità albanese con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

L’operazione è stata condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Rieti, nell’ambito dei servizi mirati al contrasto dello spaccio di droga nel centro storico cittadino. L’attività investigativa, basata su osservazione e pedinamento, ha preso di mira il giovane straniero, ritenuto sospettato di un’attività di spaccio di cocaina.

Gli agenti avevano notato il ventenne entrare e uscire ripetutamente da una struttura ricettiva del quartiere San Francesco. In una circostanza, l’uomo era stato visto armeggiare con fare sospetto nell’androne condominiale, comportamento che ha rafforzato i sospetti degli investigatori.

Nel pomeriggio dello scorso 10 dicembre, i poliziotti hanno seguito i movimenti del giovane, che cercava di dissimulare l’attività illecita adottando un aspetto fisico e un abbigliamento particolarmente sobri. Durante il servizio, gli agenti hanno assistito a un incontro sospetto lungo la via Salaria, nei pressi di Campomoro, tra il cittadino albanese e una donna arrivata a bordo di un’autovettura, verosimilmente finalizzato a una compravendita di sostanza stupefacente.

L’intervento è scattato immediatamente. La donna, una giovane reatina, è stata trovata in possesso di mezzo grammo di cocaina, dichiarando di averlo acquistato poco prima dal ventenne albanese al prezzo di 40 euro. Contestualmente è stato fermato anche lo spacciatore, che nel frattempo aveva tentato di allontanarsi in direzione del quartiere San Francesco.

Al momento del controllo, il giovane ha tentato di divincolarsi per sfuggire agli agenti, ma è stato prontamente bloccato e sottoposto a perquisizione. È qui che è emerso uno dei particolari più sorprendenti dell’operazione: una dose di cocaina era occultata all’interno del suo smartwatch, nascosta in un piccolo vano sotto il display, normalmente utilizzato come porta cuffie.

Nel borsello indossato dall’uomo, gli agenti hanno inoltre rinvenuto banconote di vario taglio per un totale di oltre 300 euro, ritenute probabile provento dell’attività di spaccio.

La successiva perquisizione domiciliare, effettuata nell’alloggio occupato dal giovane all’interno di un B&B del quartiere San Francesco, ha permesso di scoprire un ulteriore e più consistente quantitativo di droga. Gli agenti hanno sequestrato 8 grammi di cocaina, suddivisi in 14 involucri di cellophane, che il ventenne teneva occultati nell’androne condominiale, nascosti all’interno di una finta lampadina.

Nello stesso atrio, in prossimità della lampadina contraffatta, sono stati rinvenuti numerosi ritagli di cellophane e altro materiale utilizzato per la preparazione e il confezionamento delle dosi da spacciare.

All’interno del monolocale, infine, i poliziotti hanno scoperto, nascosti nella cappa di aspirazione dei fumi della cucina a gas, due buste in plastica ignifuga a chiusura ermetica contenenti numerose banconote di vario taglio, per un ammontare complessivo di 3.000 euro, oltre a due ricevute di trasferimento di denaro tramite “money transfer” da 700 e 1.000 euro.

Alla luce degli elementi raccolti, il giovane cittadino albanese è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Rieti, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Venerdì scorso l’arresto è stato convalidato e nei suoi confronti è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

Nel procedimento penale instaurato, l’eventuale responsabilità dell’indagato sarà accertata dal Giudice, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza.

La giovane consumatrice reatina, invece, è stata segnalata alla Prefettura di Rieti per i conseguenti provvedimenti amministrativi di competenza.

L’operazione conferma l’attenzione costante della Polizia di Stato nel contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e la capacità degli investigatori di individuare anche i metodi più sofisticati di occultamento della droga.

Foto: Polizia ©

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