“Quatto quatto, zitto zitto, il Comune di Rieti ha servito un’altra sorpresa: la Fiera del Bestiame del 3 dicembre, appuntamento storico legato alle celebrazioni di Santa Barbara, non si farà.
A comunicarlo è stata la stessa amministrazione, spiegando che l’area interna del Foro Boario non è disponibile perché utilizzata come deposito temporaneo dei materiali del programma PINQuA. Nulla di nuovo, certo, ma nessuno — né allevatori né agricoltori — era stato informato”: lo dice Copagri.
La Copagri parla chiaro: “La cosa più assurda è che non sapeva niente nessuno. Abbiamo contattato la ASL veterinaria, il Comando della Polizia Locale… nessuna comunicazione, nessuna indicazione. Solo silenzio”. In effetti il dubbio era nell’aria: le zone da sempre destinate alla Fiera sono ricolme di materiali di scarto edile, ben lontani dall’immagine di un’area pronta ad accogliere animali, allevatori e visitatori. Ma il colpo di scena è arrivato comunque come una doccia fredda.
“La Fiera del Bestiame non è una formalità. È un pezzo di storia cittadina, un appuntamento popolare che nel tempo ha generato un vero mercato contadino, vivo, fotografato, ricordato. Era uno dei momenti in cui il mondo agricolo si mostrava alla città, dando continuità a un’identità rurale che ha segnato la storia di Rieti. Questa volta, invece, la comunicazione è arrivata a fatti compiuti. E il Comune, mentre ridisegna viabilità e cantieri, sembra dimenticare che Rieti non è fatta solo di planimetrie e rotatorie: è fatta di tradizioni, lavoro, memoria” fa sapere Copragri.
Copagri: “In un’epoca di IA, a che serve l’agricoltura?” La Copagri affonda il colpo con amarezza: “Ormai è tutto proiettato al futuro. E in fondo, che serve l’agricoltura? Siamo nell’era dell’intelligenza artificiale: chi vuoi che pensi ai contadini, agli allevatori, a chi tiene vivo un settore fondamentale?”. Un paradosso amaro, soprattutto in un territorio che vanta un curriculum agricolo impareggiabile: Il primo zuccherificio d’Italia, il grano Rieti, l’opera titanica di Nazzareno Strampelli, il contributo del prof. Carlo Jucci.
Storie che hanno fatto grande questo territorio e che, oggi, rischiano di diventare solo note a piè di pagina. “Per fortuna ci pensano le politiche industriali… o no?”. Il finale della Copagri è una frecciata aperta: “Per fortuna che i nostri amministratori compensano la disattenzione verso il settore primario incentivando l’industria… o no?”. La scomparsa della Fiera del Bestiame, così come è arrivata, apre una questione più ampia: che posto hanno oggi agricoltura e allevamento nelle priorità del Comune? E soprattutto: può una tradizione così radicata sparire senza che nessuno venga avvisato? La risposta, per ora, resta appesa. Come la Fiera.
Foto: RietiLife ©








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