(di Valentina Fabri) Rieti scende al 75° posto nella classifica 2025 della Qualità della vita stilata dal Sole 24 Ore, perdendo un’ulteriore posizione rispetto allo scorso anno. Un arretramento lieve, ma che conferma una difficoltà strutturale a risalire la graduatoria nazionale, nonostante alcuni indicatori mostrino dinamiche positive.
L’indagine – che quest’anno valuta 90 indicatori divisi in sei aree tematiche – restituisce per la provincia un profilo disomogeneo, fatto di eccellenze isolate e criticità profonde. Sul fronte delle buone notizie, Rieti mantiene il suo punto di forza nell’illuminazione pubblica sostenibile, dove si colloca al 6° posto nazionale, risultato che la distingue nettamente dalla media italiana. Bene anche le notti tropicali, parametro climatico che la provincia “domina” con un sorprendente 5° posto.
Ma la performance positiva si ferma qui. Nel capitolo “ambiente e servizi” la provincia crolla al 79° posto (-14), penalizzata da una forte motorizzazione – 94ª posizione – e da un’offerta culturale in contrazione: il numero di librerie per 100mila abitanti scende dell’8,6%, mentre nel tempo libero Rieti non brilla, con un tessuto di bar e attività ricreative che resta sotto la media.
Il quadro peggiora analizzando lavoro e sicurezza. La provincia perde ben 22 posizioni nel settore “affari e lavoro”, toccando quota 74. E nell’indice della criminalità si ferma al 68° posto, con un dato particolarmente allarmante: quello sugli incendi, dove Rieti è addirittura 5ª in Italia per denunce ogni 100mila abitanti. Un segnale che pesa sul senso di sicurezza della comunità, pur a fronte di reati predatori generalmente più contenuti rispetto ai grandi centri urbani.
Le nuove generazioni restano il segmento più “forte” del territorio: i giovani reatini valgono un discreto 33° posto, mentre bambini e anziani scivolano nelle retrovie. Una forbice che racconta una provincia in cui le opportunità esistono, ma non sono distribuite in modo uniforme.
Ci sono spiragli di miglioramento: crescono il valore aggiunto pro capite (+16,8%) e il canone medio di locazione (+31,6%), che testimoniano una maggiore vitalità economica. Ma senza un salto deciso su servizi, cultura, infrastrutture e lavoro, la risalita rischia di rimanere lenta.
Un punto in meno, dunque, ma soprattutto un’occasione mancata: quella di trasformare segnali isolati in un progetto di territorio più solido e coerente.








Rieti Life L'informazione della tua città





