Forza Italia nel caos, Fagiani contro tutti: “Tra contributi non versati e incoerenze, qui mancano 30mila euro”

Emanuele Fagiani non ha voglia di girarci intorno. Il segretario provinciale di Forza Italia prende carta e penna (per la stampa romana in mattinata per quella reatina solo in serata, ndr) e risponde alle polemiche interne con una stilettata dopo l’altra, mettendo sul tavolo nomi, fatti e soprattutto cifre che pesano come macigni.

«Non sono il Coordinatore, bensì il Segretario Provinciale» chiarisce subito, ricordando — parole sue — che «coordinare i soggetti sopra citati è sinceramente poco onorevole sia a livello personale che politico». Il riferimento è a Simone Labonia, Alberta Paris, Giovanna Palomba e Fabio Nobili, chiamati direttamente in causa in una replica che non concede sconti.

Su Labonia, Fagiani non la manda a dire: «Una lectio magistralis sulla coerenza politica non posso certo accettarla dall’Avv. Labonia». Poi affonda: «Colui che, tesserato Forza Italia e capogruppo a Rieti, in vista delle scorse provinciali uscì temporaneamente dal partito per candidarsi con un’altra lista in quota UDC al fine di ottenere un seggio». E rincara: «Una volta eletto ottenne due deleghe: Bilancio e Personale. Ora vorrei capire: quando si presenta al partito a Roma è in quota FI o UDC?».

Il cuore dell’attacco arriva con le cifre. Un passaggio che Fagiani considera decisivo e che ripete come fatto oggettivo: «Questi signori dettano la linea del partito senza averne l’autorità».

E qui cita lo Statuto: «L’articolo 58 è chiaro: il mancato pagamento dei contributi comporta la decadenza dagli incarichi e l’incandidabilità». Tradotto: secondo lui, Nobili non poteva neppure candidarsi al Congresso cittadino. «Ad oggi deve circa 10mila euro» scrive Fagiani, ribadendo che — finché non regolarizza — «non può definirsi Segretario Cittadino».

Ma la stoccata più pesante è per Palomba: «Non solo deve versare quanto dovuto per il mandato precedente e quello in corso, circa 20mila euro, ma non poteva essere candidata alle ultime comunali». E aggiunge un dettaglio che definisce “paradossale”: «Ha affermato sui social di non essere a conoscenza dell’esistenza dello Statuto di Forza Italia».

Sempre parole sue, «immagino che anche per loro le porte del partito siano spalancate a Roma». E la domanda finale è velenosa: «Chi avrebbe interessi personali?».

Nessuna tregua nemmeno per Paris: «Alle scorse provinciali è stata l’unica candidata di Forza Italia, eletta con un ampio consenso grazie all’aiuto sostanziale del Partito». E qui arriva il problema: «Dissente pubblicamente dalla linea del Partito e accetta di essere indicata come nuovo capogruppo sostenuta da chi ostacolò fermamente la sua candidatura».

Poi un altro passaggio chiave: l’ingresso dei consiglieri Carlucci e di un secondo componente nel gruppo FI, Giadagnoli. «È stato ratificato in Consiglio senza opposizioni da Labonia e Paris» ricorda Fagiani. «Perché oggi sostengono di non essere d’accordo? In nessuno dei 7.896 comuni italiani un gruppo consiliare respingerebbe due nuovi consiglieri».

E chiude con un’ironia tagliente: «A me sembra un altro paradosso politico. Ma sono del mestiere questi? Come direbbe un geniale comico italiano!».

Foto: RietiLife ©

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