Il Comune di Magliano Sabina e ATCL, circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, presentano la stagione teatrale 2025-2026 del Teatro Manlio, cinque spettacoli in abbonamento e due fuori abbonamento con grandi interpreti della scena teatrale italiana.
Ad aprire la stagione, domenica 4 gennaio alle ore 18.30 …Fino Alle Stelle! Scalata in musica lungo lo Stivale di e con Agnese Fallongo e Tiziano Caputo, coordinamento creativo di Adriano Evangelisti, regia di Raffaele Latagliata. “E mica ti cade dal cielo, sai? La felicità, quella… te la devi conquistare!” Così Tonino, cantastorie siciliano dall’animo poetico, musicista istrionico, convincerà Maria, fanciulla di grande talento e dal temperamento apparentemente mite, a seguirlo in un’impresa a dir poco improbabile: scalare l’intero stivale alla ricerca di fama e gloria per arrivare… Fino Alle Stelle! Un sogno ardito e un po’ folle, soprattutto considerandone il punto di partenza: la strada. Soprattutto negli anni ‘50. Soprattutto in Sicilia. Soprattutto senza un soldo in tasca. Ma talvolta è necessario avere il coraggio di sfidare la sorte per cercare di realizzare i propri sogni, anche a costo di apparire degli illusi. Una commedia musicale romantica, commovente e al contempo esilarante, dal sapore tipicamente nostrano!
Domenica 18 gennaio alle ore 18.30, Week-End di Annibale Ruccello, con Sabrina Scuccimarra e con Manuel Severino e Matteo D’Incoronato, regia di Martino D’Amico, Compagnia Lombardi/Tiezzi. Il fine settimana di una professoressa di lingue di origini meridionali trapiantata a Roma: Ida. Una zitella acida e zoppa, sola, nella cui giornata, fatta di piccoli e grotteschi riti quotidiani, s’insinua qualcosa di torvo…. La donna seduce Narciso, un idraulico più giovane di lei, e sembra avere macabri istinti sessuali anche su Marco, un adolescente a cui è solita dare ripetizioni pomeridiane. La casa, unico ambiente della pièce, assume così un aspetto claustrofobico, da film giallo, rivelando forme sinistre e inquietanti, con movenze da thriller. Il congegno ad orologeria del testo, che non rinuncia all’ironia e alla comicità, svela però, man mano, un diverso aspetto dei personaggi, offrendoci una differente visione e restituendo un’umanità toccante e profonda: la solitudine di Ida acquista così una forza struggente.
Sabato 21 febbraio alle ore 21.00, Le Serve di Jean Genet, con Eva Robin’s, Beatrice Vecchione, Matilde Vigna, regia e adattamento di Veronica Cruciani. La storia scritta da Genet è quella di due cameriere che allo stesso tempo amano e odiano la loro padrona, Madame. Le serve hanno denunciato il suo amante con delle lettere anonime. Venendo a sapere che l’amante sarà rilasciato per mancanza di prove, e che il loro tradimento sarà scoperto, tentano di assassinare Madame, falliscono, vogliono uccidersi a vicenda. Genet presenta le due sorelle, Solange e Claire, nella loro vita quotidiana, nell’alternarsi fra fantasia e realtà, fra gioco del delirio e delirio reale. A turno le due cameriere recitano la parte di Madame, esprimendo così il loro desiderio di essere “La Signora”, ed ognuna di loro, a turno, interpreta la parte dell’altra cameriera, cambiando lentamente atteggiamento, dall’adorazione al servilismo, dagli insulti alla violenza. “La rivolta delle serve contro la padrona”, spiega la regista Veronica Cruciani, che cura anche l’adattamento con la traduzione di Monica Capuani “non è un gesto sociale, un’azione rivoluzionaria: è un rituale. Questo rituale è l’incarnazione della frustrazione, l’azione di uccidere l’oggetto amato ed invidiato non potrà essere portata a compimento nella vita di tutti i giorni, viene ripetuta all’infinito come un gioco. Tuttavia, questo gioco non raggiunge mai il suo apice, la messa in scena che le due sorelle compiono viene continuamente interrotta dall’arrivo della padrona. Secondo Sartre questo fallimento è inconsciamente insito nel cerimoniale stesso che le serve mettono in scena; il tempo sprecato nei preliminari non porterà al compimento del rituale. Anzi questo rituale diventa un atto assurdo, è il desiderio di compiere un’azione che non potrà mai superare la distanza che separa il sogno dalla realtà. Una fallimentare ripetizione magica, il riflesso deformato del mondo dei padroni, che le serve adorano, imitano, disprezzano. Il finale, del tutto inaspettato, è uno spiazzamento totale.”
Domenica 8 marzo alle ore 18.30, Il Piccolo Principe… In Arte Totò di Antonio Grosso, con Antonio Grosso e Antonello Pascale,
regia di Antonio Grosso. Lo spettacolo narra le vicende della vita giovanile di uno dei più grandi Attori e Maestri della comicità internazionale che Napoli abbia mai partorito: Antonio De Curtis, in arte Totò. Immersi in un’atmosfera surreale, lo spettacolo racconta le vicende e vicissitudini che l’attore partenopeo ha dovuto affrontare prima di arrivare al grande successo ed essere riconosciuto a livello nazionale come il vero e proprio “Principe della Risata”. In scena Antonio Grosso, nei panni del grande artista, accompagnato da Antonello Pascale che interpreta i diversi personaggi che Totò incontra sul suo cammino: dagli amici ai parenti, dal popolo che anima le strade del famoso quartiere de La Sanità dove lui stesso e cresciuto agli amori e le delusioni, passando poi per gli artisti che ha conosciuto, gli impresari teatrali ed i commilitoni con cui e partito soldato per servire la patria. Con Il Piccolo Principe… In Arte Totò si vuole omaggiare la grandezza del Maestro in tutte le sue forme, artistiche emozionali e psicologiche, dimostrando che dietro una delle più grandi Maschere del Cinema moderno si nascondeva un animo sensibile che, con tenacia, talento, passione ed umiltà è diventato un’icona della Comicità Archetipa, riconosciuta dai più grandi maestri del Novecento Italiano. Tutti i personaggi prendono vita dalle voci dei due interpreti in scena, unici esecutori di tutte le vicende narrate, secondo i canoni della teatralità italiana. Un lavoro originale perché per la prima volta si porta in scena un periodo della vita di Totò, non conosciuta al grande pubblico.
Sabato 11 aprile alle ore 21.00, Le Gratitudini, dal romanzo di Delphine De Vigan, adattamento e regia di Paolo Triestino, con Lucia Vasini, Lorenzo Lavia, Paolo Triestino, Carmen Di Marzo, la voce di Muriel è di Anna Gualdo. “Vi siete mai chiesti quante volte al giorno dite grazie? Grazie per il sale, per la porta, per l’informazione. Grazie per il resto, per il pane, per il pacchetto di sigarette. Grazie di cortesia, quasi vuoti. Grazie a te. Grazie di tutto. Grazie infinite. Grazie mille. Grazie professionali: grazie per la sua risposta, il suo interessamento, la sua collaborazione. Vi siete mai chiesti quante volte nella vita avete detto grazie sul serio? Un vero grazie. A chi? All’insegnante che vi ha fatto amare i libri? Al ragazzo che è intervenuto il giorno in cui siete stati aggrediti per strada? Al medico che vi ha salvato la vita? Alla vita stessa?” Si apre così Le Gratitudini, di Delphine de Vigan, un dirompente inno alla vita, dove quattro esistenze si intrecciano in un mirabile incrocio di sentimenti, passioni, rimpianti, ma dove tutto è ancora possibile. Basta volerlo, con caparbietà e decisione. E con un sorriso.
Fuori abbonamento, lunedì 8 dicembre alle ore 18.30, Il Viaggio Di Francesco, drammaturgia e regia Pino Quartullo con Fabio Telesca, Roberto Fazioli, Massimiliano Viola, Giorgio Melone, Gaetano Marsico, Simone Sabia e Rachele Sarti. Liberamente tratto da La sapienza di un povero di Éloi Leclerc, lo spettacolo racconta l’ultimo periodo della vita di Francesco, quando il Santo entra in crisi e va a rifugiarsi in un eremo, con alcuni frati suoi amici, molto preoccupati per lui. Cerca di ritrovare il suo rapporto con Dio, lotta con sé stesso, cerca di allontanarsi dai nuovi sentimenti che animano la sua comunità: ogni giorno è più difficile rinunciare a tutto per essere coerenti con la Regola, e lui fa la guerra a chi vuole possedere cose e beni. Predica e impone l’essenziale. Per la prima volta Francesco mette in dubbio la sua fede mentre incentiva quella degli altri, e anche Chiara lo raggiunge per aiutarlo. Non è difficile riconoscere nelle vicende che accompagnano il Santo una vicinanza con temi di attualità aperti a tutti e su cui è necessario soffermarsi.
Sabato 27 dicembre alle ore 21.00, Il Berretto A Sonagli di Luigi Pirandello, con Irma Ciaramella, Ivano Falco, Gino Auriuso, Marina Zanchi, Ottavia Orticello, Gioele Rotini, regia di Gino Auriuso. ‘A birritta cu ‘i ciancianeddi è il titolo originale dell’opera che Luigi Pirandello scrisse nel 1916 in dialetto catanese e che poi tradusse in italiano nel 1918, intitolandola Il berretto a sonagli. Riprendendo le tematiche delle due novelle La verità (1912) e Certi obblighi (1912), questo testo, considerato uno dei capolavori del grande drammaturgo siciliano, tratta la vicenda di una donna, Beatrice Fiorica, la quale viene a sapere che il marito la tradisce con la moglie di Ciampa, scrivano del cavalier Fiorica, e decide di farsi aiutare dal delegato Spanò per sorprendere in flagrante i due amanti. Così Beatrice Fiorica, offesa, decide di allontanare Ciampa mandandolo a Palermo per sbrigare certe commissioni e poco dopo far scoppiare lo scandalo; ma la soddisfazione di Beatrice ha breve durata poiché dal verbale risultano solo elementi negativi e non vi è alcuna prova di adulterio. Nonostante tutto, Ciampa, che si ipotizza fosse a conoscenza della relazione tra i due, in città viene tacciato come “becco” e dunque non gli resta altro da fare che uccidere i due amanti; ma la soluzione che egli propone è un’altra: che la signora Fiorica si faccia credere pazza e venga internata. Così cerca di convincerla, giacché solo in questo modo il suo onore e quello del marito potranno essere salvi.
ABBONAMENTI:
- Intero: € 60,00
- Ridotto: € 50,00
BIGLIETTI:
- Intero: € 15,00
- Ridotto: € 13,00
BIGLIETTI FUORI ABBONAMENTO:
- Intero: € 15,00
- Ridotto: € 13,00
- Ridotto promo abbonati: € 10,00
Vendita abbonamenti:
- da lunedì 1 a lunedì 8 dicembre dalle ore 17.30 alle ore 19.00
- mercoledì 10, giovedì 11 e venerdì 12 dicembre dalle ore 17.30 alle ore 19.00
- lunedì 15 e martedì 16 dicembre dalle ore 17.30 alle ore 19.00
- lunedì 22, martedì 23 e mercoledì 24 dicembre dalle ore 17.30 alle ore 19.00
- lunedì 29 dicembre dalle ore 17.30 alle ore 19.00
- venerdì 2, sabato 3 e domenica 4 gennaio dalle ore 17.30 alle ore 19.00
Biglietti singoli in vendita il giorno dell’evento presso il botteghino del teatro.








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