“Autobus che non si fermano, treni fantasma e risposte maleducate”: la denuncia di un gruppo di studentesse sulla tratta Rieti-Contigliano

La misura è colma. Un gruppo di studentesse della zona Rieti–Contigliano e dintorni ha deciso di rompere il silenzio e segnalare pubblicamente una situazione che, giorno dopo giorno, sta diventando insostenibile. La stessa già denunciata da due ragazze nei giorni scorsi: la fermata Cotral di San Lorenzo di Contigliano e, più in generale, l’intero sistema di trasporto tra Rieti, Contigliano, Terni, L’Aquila e Roma. Le giovani, che preferiscono rimanere anonime per evitare ripercussioni da parte del personale — situazione che, dicono, “è già accaduta” — raccontano un quadro che definire critico è poco.

Treni in ritardo o cancellati, con annunci che continuano a segnalare arrivi inesistenti. Autobus Cotral che saltano fermate, incluse quelle ufficiali e dotate di tabellina, come Poggio Fidoni, dove gli autisti “spesso tirano dritto come se non esistesse”. E poi la solita storia della fermata di Contigliano: paline buttate a terra, tabelloni spariti, studentesse costrette ad aspettare in mezzo alla strada, correndo dietro a bus che non si fermano.

A tutto questo si aggiunge un altro aspetto che fa arrabbiare ancora di più: le risposte maleducate, a volte aggressive, ricevute da parte di alcuni autisti quando le ragazze provano a chiedere spiegazioni o semplicemente il rispetto dovuto a qualsiasi passeggero.

Intanto, le corse vengono sospese, le fermate ignorate e i ritardi si accumulano. Risultato? Giornate impossibili da organizzare, frequenza universitaria a rischio e problemi anche per chi lavora. Il tutto mentre chi viaggia è costretto comunque a pagare biglietti e abbonamenti dal costo proibitivo: 590 euro per chi da Rieti deve raggiungere Roma Tre, più il treno. Una spesa enorme che non tutte riescono a sostenere e che, a fronte del servizio attuale, suona come una presa in giro.

È un servizio vergognoso e inaccettabile”, scrivono. Un servizio che, paradossalmente, mette in difficoltà anche gli autisti corretti, che fanno il loro lavoro con serietà ma si scontrano con problemi strutturali mai risolti.

Le studentesse si rivolgono direttamente a Rieti Life, considerata “l’unica voce pronta ad ascoltare i giovani” e a dare visibilità alle loro segnalazioni. L’obiettivo è semplice: ottenere finalmente attenzione e provvedimenti concreti, perché la situazione va avanti da troppo tempo e peggiora ogni mese.

Un appello accorato, che chiama in causa Cotral, Trenitalia e le istituzioni locali. Perché il trasporto pubblico, soprattutto per chi studia e lavora, non può essere una lotteria quotidiana.

 

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