Nota del consigliere di opposizione per T’Immagini, Gabriele Bizzoca
Le spaccature ormai insanabili dentro il centrodestra reatino sembrano togliere il sonno a Daniele Sinibaldi, che ieri – nonostante la giornata festiva – ha pubblicato un lungo e rabbioso post su Facebook. Sempre più solo e chiuso nel suo bunker metaforico, il Sindaco ce l’ha con tutto e tutti, ma la sua furia – poco istituzionale – lo porta a rivendicare valori che lui stesso tradirebbe ogni giorno. Critica chi «compromette la serietà e la dignità della politica» dopo aver accettato un aumento di stipendio senza destinarne parte a fini più nobili. Accusa altri di «coprire di ridicolo le istituzioni», mentre la sua maggioranza in Consiglio regge grazie a due transfughi del centrosinistra, uno dei quali indagato, e a incarichi elargiti con generosità.
Rivendica meriti su università, manutenzioni, infrastrutture e rigenerazione urbana, ma non avrebbe fatto altro – secondo Bizzoca – che beneficiare di fondi PNRR e portare avanti progetti già avviati. Quando poi parla di «regole calpestate», fa sorridere: nessuna amministrazione, sostiene il consigliere, avrebbe mostrato un simile disprezzo per norme, prassi e buon senso, con un’arroganza senza precedenti in città. E proprio questa arroganza avrebbe allontanato molti dei compagni di viaggio della prima ora. Sinibaldi voleva essere un uomo solo al comando, e ci sta riuscendo. Ma da soli non si governa, e non dovrebbe stupire se qualcuno ora strattona.
Quando il Sindaco parla con disprezzo di chi «non viene sfiorato dal pensiero delle dimissioni», forse – dice Bizzoca – sta proiettando su altri ciò che riguarda lui: aggrapparsi alla poltrona nonostante una situazione fuori controllo. Per il consigliere, Sinibaldi dovrebbe restituire la parola agli elettori. Ammettere il fallimento non è facile, specie se circondati da yes-men, ma questa ostinazione non farebbe bene né a lui né ai suoi concittadini.
Foto: RietiLife ©








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