Dopo i venti centimetri caduti nella notte, la vera notizia non è soltanto il paesaggio da cartolina. La svolta, quella che chi vive e lavora sulla montagna aspettava da anni, è un’altra: sul Terminillo l’innevamento artificiale è stato attivato in modo tempestivo, efficace, professionale.
Un cambio di passo reale, tangibile. E per chi conosce bene la montagna – e ci lavora ogni giorno – è un momento quasi storico.
A sottolinearlo è Simone Munalli della Scuola Sci Terminillo, che non nasconde la soddisfazione: “Era ciò che chiedevamo da anni”. L’apertura degli impianti è attesa per l’8 dicembre.
Il merito? Una gestione finalmente all’altezza. L’Asm ha inserito nell’organico figure competenti, preparate, capaci di far funzionare il sistema come va fatto. E, senza tanti giri di parole, ha lasciato fuori chi quel ruolo non era in grado di ricoprirlo.
Munalli coglie l’occasione per una stretta di mano – metaforica ma sentitissima – alla nuova squadra che sta lavorando da mesi con dedizione e buon senso: Daniele Aloisi, Massimo Dionisi, Jimmy Salvatore Fabbricatore e Marco Palmerini.
Una squadra che si è rimboccata le maniche e ha messo sul campo professionalità e concretezza.
Un ringraziamento va anche all’assessore Giovanni Rositani, sempre presente sul tema e disponibile al confronto. Una di quelle presenze che, quando c’è da far funzionare qualcosa in montagna, fa davvero la differenza.
Ora la palla – anzi, la pista – passa a chi ama il Terminillo: gli sciatori, le famiglie, gli appassionati.
“Buon lavoro e ci vediamo in pista!” conclude Munalli.
E questa volta suona proprio come un invito sincero a godersi una montagna che, finalmente, torna a fare la montagna.
Foto: Munalli Fb ©








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