Una montagna può insegnare più di mille discorsi: collaborazione, sostegno, capacità di camminare insieme rispettando il passo dell’altro. È proprio su questa immagine che la Sezione CAI di Rieti e la Sottosezione CAI Poggio Bustone hanno costruito “Libere in Vetta”, il trekking urbano in programma domenica 23 novembre, pensato come un inno corale contro la violenza sulle donne.
L’iniziativa, presentata con lo slogan “spalla a spalla, passo dopo passo, per dire no alla violenza sulle donne”, propone un cammino che è molto più di un’escursione: è una presa di posizione. Ogni passo diventa un messaggio, ogni presenza un tassello di un impegno collettivo.
Il percorso: il Velino come simbolo di presenza e ascolto
Il trekking partirà dalla Pala Cordoni alle ore 9.00. A fare da scenario, la bellezza sobria e potente del monte Velino, raccontata dai volontari del CAI come “il luogo perfetto per aprirsi, ascoltare, riconnettersi con gli altri”.
Il sentiero tracciato dal Velino richiama un’attenzione particolare: rispetto dei tempi, cura del cammino, attenzione al compagno accanto. Ed è proprio questo il cuore dell’evento: dimostrare che la società può cambiare partendo dai gesti più semplici — una mano tesa, un passo condiviso, la scelta di non lasciare indietro nessuno.
Un messaggio che vale più di un manifesto
La violenza non è “parte del cammino” di nessuno: questa la convinzione degli organizzatori, che trasformano il trekking in un momento di riflessione e vicinanza.
“Dire no alla violenza significa camminare insieme”, scrivono nel manifesto. Ed è la chiave dell’iniziativa: unire donne e uomini in un segnale concreto, visibile, quotidiano.
Ogni passo è una voce che dice: tu non sei sola.
Ogni chilometro ricorda la bellezza della libertà: “libera nei pensieri, nelle azioni, nel cammino”.
Un invito aperto a tutti
Il CAI chiama a raccolta chiunque creda in una società fondata sul rispetto e sulla libertà. Partecipare non richiede imprese da alpinisti: basta esserci.
Basta mettersi in cammino “spalla a spalla”.
Perché il messaggio è semplice e potentissimo: la violenza non è amore. La libertà sì.
E camminare uniti resta la forza più grande che abbiamo.








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