(cr.co.) Basta pareggi: il tecnico Andrea Mosconi pretende una svolta immediata. Archiviata la cessione di Ortenzi, in casa amarantoceleste è tempo di guardare avanti con decisione, perché all’orizzonte c’è una delle squadre più temibili del girone: il Pomezia. Una formazione costruita per stare stabilmente ai vertici e che, proprio negli ultimi giorni, ha accolto tra le proprie fila l’ex capitano del Rieti. Un ritorno da avversario che potrebbe accendere ulteriormente la sfida, nonostante i saluti affettuosi dell’attaccante alla piazza reatina.
Domenica alle 14.30, al “Centro d’Italia”, il Rieti dovrà rispondere presente. La società lo chiede, Mosconi lo pretende e la classifica lo impone: l’1-1 contro il Campus Eur non è bastato a dissipare le inquietudini di un ambiente che vive la frustrazione dei troppi pareggi. Gli amarantocelesti, settimi con 17 punti, devono dimostrare di poter cambiare passo.
Il Pomezia, però, non farà sconti. Seconda forza del girone a -3 dalla capolista Aranova, la squadra tirrenica arriva con un ruolino di marcia solido: sette vittorie, tre sconfitte e un pari. E soprattutto un attacco temibilissimo, guidato da Rossi e Damiani, due bomber che in Eccellenza hanno superato spesso quota 20 reti, toccando in un’annata addirittura oltre 35 gol personali.
Per il Rieti sarà una prova di maturità. In settimana non sono escluse riflessioni su possibili aggiustamenti nella rosa, ma ciò che servirà davvero sarà carattere, intensità e la capacità di reggere l’urto di un avversario in fiducia. La gara contro il Pomezia ha già il sapore di un bivio: una delle ultime occasioni per dimostrare di voler essere tra le protagoniste del girone A, un campionato che anche quest’anno promette equilibrio, insidie e colpi di scena.








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