Cantiere Marconi bloccato per 450 euro: i genitori denunciano i ritardi sulla scuola da 12,8 milioni

Nota dei genitori degli studenti del Marconi. 

I lavori per la riqualificazione sismica dell’I.C. Marconi sono fermi, in realtà non sono praticamente mai partiti, considerando che da luglio 2024 sono stati appesi i cartelli, delimitata l’area e scavato forse quello che qualche operaio avrebbe fatto in pochi giorni. Una situazione strana per un cantiere da oltre 12 milioni di euro, quel che dovrebbe essere un fiore all’occhiello della ricostruzione post sisma e dovrebbe garantire migliori strutture scolastiche a Rieti, oggi porta proprio i bambini a pagare le conseguenze di questo stallo.

Facciamo qualche passo indietro. Noi genitori dell’IC Marconi eravamo rimasti con tanto di occhi quando avevamo partecipato all’open day due anni fa, in particolare per la sezione Montessori: l’edificio del Marconi è imponente, ha spazi enormi, luminosi e, per quanto antichi, ben tenuti, si parlava di lavoro a “classi aperte”, corridoi utilizzati come aule per fare attività, uscite in giardino persino due volte al giorno, tanti progetti e iniziative. Poi la “doccia fredda”, il trasferimento a Via Moisé di Gaio, in quella che qualche genitore chiama scherzosamente “scatola di sardine”: aule piccole e piccolissime, come giardino uno spiazzo sterrato, palestra in un altro edificio da raggiungere col pulmino, zero spazi per laboratori o biblioteca o aula per giocare, mensa con turnazione delle classi perché non ci si entra, persino l’entrata e l’uscita sono scaglionati per evitare assembramenti. Una situazione ai limiti della sopportazione per 330 bambini e ragazzi, più gli insegnanti e il personale che porta ogni giorno a nuovi problemi, non si può stare così stipati, anche le più piccole “intemperanze” diventano inaffrontabili, in un turbinio di punizioni, minacce, anche per bambini delle elementari.

Restava però la speranza di tornare nell’edificio grande e riqualificato nel giro di 3 anni. Ma i lavori sono inesorabilmente fermi, dopo 17 mesi dall’avvio “parziale” del cantiere non è successo quasi nulla. Come se non bastasse, scartabellando troviamo la Determinazione A01911 del 10/09/2025 dell’Ufficio speciale ricostruzione Lazio: negli ultimi mesi tutto è bloccato perché prima dell’estate “durante l’esecuzione degli scavi finalizzati alla bonifica preventiva degli ordigni bellici (…) è stata riscontrata la presenza (…) di cavi di corrente elettrica interrati, al fine di procedere in sicurezza al completamento delle lavorazioni previste, si rende necessaria la loro localizzazione.” Nulla di straordinario, un’attività di routine che avrebbe dovuto essere prevista nella lunga fase di progettazione, durata quasi 10 anni, e che comunque ha un costo irrisorio, ma tanto basta per far ripartire un nuovo giro di carte, richieste e firme digitali: alla fine dopo alcuni mesi viene approvato il cospicuo preventivo del gestore pari a ben 450 euro su 12 milioni di lavori.

A questo punto siamo davvero preoccupati, la scuola fatica e il cantiere arranca, se questo è il ritmo ci vorranno alcuni decenni per completare i lavori, la nostra responsabilità è garantire un tempo scuola di qualità ai nostri figli e invece oggi sono proprio loro a pagare le conseguenze di questa situazione. Servono soluzioni immediate, la scuola non può funzionare in quelle condizioni per tutti questi anni, quello che doveva essere uno spazio temporaneo è diventato lo spazio nel quale i nostri figli svolgeranno le elementari e le medie. Se non si intende svolgere i lavori nel vecchio plesso si chiuda il cantiere, si riqualifichi lo spazio mettendolo a norma come mille altri nell’area del cratere e si restituisca alla scuola. Altrimenti vanno individuati nuovi spazi per la scuola, sia al chiuso che all’aperto, separando le elementari e le medie, ad esempio, o spostandosi in una sede più idonea o chiudendo al traffico la via della scuola. Chiediamo al Comune di Rieti di prendere in mano la situazione, di coinvolgere i genitori e gli insegnanti. Quello che è inaccettabile e restare a guardare, entro la fine dell’anno chiediamo una soluzione per iniziare il 2026 in modo diverso.

Le ultime carte

Con nota prot. n. 0771609 del 25/07/2025, il Direttore dell’Usr ha provveduto ad inviare alla società E-distribuzione S.p.a. richiesta di rilievo del tracciato impianti elettrici con allegata planimetria dell’area da esaminare; con nota acquisita al prot. n. 0848408 del 26/08/2025 la società E-distribuzione S.p.a. ha trasmesso un preventivo di spesa per l’espletamento del servizio di rilievo del tracciato impianti elettrici, per un importo totale di € 450,00, comprensivo di IVA per € 81,15; l’USR, nel ritenere idoneo il preventivo di spesa fornito, ha rilevato la congruità del medesimo. Con Determinazione A01911 del 10/09/2025 dell’Ufficio speciale ricostruzione Lazio il preventivo è stato approvato.

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