Amatrice Terra Viva replica: “Uscita dal Biodistretto, accuse infondate e scheda CIS ferma da anni”

Amatrice – In risposta al comunicato dell’Amministrazione di Amatrice sull’uscita dal Biodistretto Terraviva, Amatrice Terra Viva Srl chiarisce la propria posizione. La convocazione contestata era stata concordata da tutti i soggetti coinvolti, incluso il sindaco, e il percorso condiviso – completare il bando regionale e poi rinnovare le cariche – era stato approvato all’unanimità.

Le accuse di mancata trasparenza nei confronti del Biodistretto e di Amatrice Terra Viva Srl sono considerate infondate. Per anni, sottolineano i rappresentanti della società, si è lavorato pro bono, colmando le mancanze di risorse e progettualità delle amministrazioni locali.

Il vero nodo, spiegano, riguarda la scheda CIS: 3,5 milioni di euro destinati al Biodistretto, rimasti bloccati da anni senza alcuna strategia né utilizzo da parte del Comune.

Amatrice Terra Viva critica inoltre il fatto che il comunicato sia stato diffuso sui social senza alcun atto ufficiale, definendolo “una scelta politica anziché una decisione istituzionale”. La decisione di uscire dal Biodistretto viene interpretata come una fuga dalle responsabilità, mentre il Biodistretto continuerà a collaborare con chi crede nello sviluppo del territorio.

“La nostra missione non cambia – concludono – continuiamo a lavorare per Amatrice e per il territorio, con impegno e concretezza”.

Foto: RietiLife ©

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