Sciopero regionale: il 18 novembre stop nei servizi CUP, RECUP e amministrativi della sanità nel Lazio, disagi anche a Rieti

Il 18 novembre 2025 i lavoratori dei servizi amministrativi della sanità della Regione Lazio incroceranno le braccia. CUP, RECUP e uffici amministrativi delle ASL e delle aziende ospedaliere saranno coinvolti da uno sciopero proclamato dal COBAS Lavoro Privato, con presidio a Roma sotto la sede storica del Ministero della Salute.

La protesta nasce dalla decisione di assegnare il nuovo appalto dei servizi con un valore economico inferiore al costo del lavoro, una scelta che rischia di peggiorare ulteriormente la situazione economica di lavoratori già sottopagati e spesso costretti a contratti part-time involontari. Secondo i sindacati, gli stipendi attuali non garantiscono una vita dignitosa, come previsto dall’articolo 36 della Costituzione, e le manovre finanziarie in arrivo potrebbero ridurre ulteriormente le risorse destinate alla sanità, minacciando la stabilità dei posti di lavoro.

Anche a Rieti lo sciopero si farà sentire. Gli operatori CUP e amministrativi aderenti interromperanno il turno di lavoro, con possibili disservizi per l’utenza e difficoltà nelle prenotazioni o nelle modifiche agli appuntamenti. I lavoratori reatini, come quelli della Capitale, chiedono condizioni più eque, un salario minimo dignitoso e la fine del part-time involontario.

Il COBAS definisce la situazione una vera e propria “macelleria sociale”, puntando il dito contro Regione Lazio e aziende subentranti negli appalti, e sollecita un intervento immediato per garantire la tutela dei lavoratori e la continuità dei servizi essenziali.

LA NOTA

Martedì 18 Sciopero intero turno presso le ASL e le A.O. della Regione Lazio

Presidio ore 10, davanti la sede del Ministero della Salute

Oggi, Martedì 18 novembre, le lavoratrici e i lavoratori precari, addetti ai servizi in appalto presso gli sportelli CUP, gli uffici amministrativi, del call center ReCup e centrali operative delle aziende sanitarie e ospedaliere della Regione Lazio effettuano un nuovo sciopero dell’intero turno di lavoro e manifesteranno sotto la sede del Ministero della Salute in Lungotevere Ripa 1 a Roma, per denunciare l’inaccettabile condizione di discriminazione e sfruttamento subita in decenni di appalti a ribasso.

Gli addetti ai servizi in appalto da anni sono contrattualizzati con contratti part-time che certamente non consentono di condurre una vita decorosa come recita l’art. 36 della Costituzione italiana, mediamente 20 o 25 ore settimanali, in diversi casi, in particolare nella ASL di Rieti, addirittura contratti di 15 ore settimanali. Situazione economica aggravata da contratti capestro con inquadramento economico inferiore a quello spettante, II o III livello del CCNL Multiservizi, quando già diverse sentenze presso il giudice del lavoro di Roma hanno riconosciuto che il livello spettante è minimo il IV livello. Non basta, alcune società appaltatrici sono in perenne affanno economico e spesso non riescono a bonificare le retribuzioni nei tempi stabiliti dalla contrattazione collettiva.

Infine, tutte le Asl sono in procinto o nel corso della gara di appalto con il cambio di “casacca” rischiando che le lavoratrici e i lavoratori riducano ulteriormente la retribuzione del 15% per il mancato riconoscimento del salario di anzianità, a seguito del rinnovo del contratto di servizio stipulato tra centrali acquisti della Regione Lazio e società appaltatrici, con evidenti e indefinibili insufficienze e copiose falle al regolamento.

Le lavoratrici e lavoratori chiedono il riconoscimento dell’anzianità dellavoro precario “che subiscono oramai da decenni”, attraverso:

il pieno riconoscimento della professionalità, del giusto inquadramento e della giusta retribuzione, in coerenza con le sentenze presso il Tribunale del Lavoro di Roma;

il progressivo aumento dei parametri orari settimanali di tutti i contratti part-time, a partire dai contratti più bassi;

l’avvio di un percorso di stabilizzazione di tutto il personale in appalto, attraverso procedure concorsuali riservate ovvero la costituzione di una società In House che gestisca per la struttura pubblica detti servizi, in modo da garantire un futuro occupazionale ai precari e un sostanziale risparmio economico per le ASL e A.O.

Per i Cobas del Lavoro Privato

Domenico Teramo

 

 

Foto: RietiLife ©

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