Striscione shock durante Moldavia–Italia: “La morte di Marianella una fatalità”. Vergogna durante la partita della Nazionale

(di Christian Diociaiuti) Uno striscione che non dovrebbe comparire mai, men che meno durante una partita della Nazionale. È accaduto ieri sera allo stadio Zimbru di Chisinau, in occasione di Moldavia–Italia, dove dal settore occupato da un gruppo che si fa chiamare “I ragazzi con i tricolori” è comparsa la frase: “19-10-2025 Una tragica fatalità. Ma puntare il dito non sarà mai la nostra mentalità”.

Un messaggio che ha gelato chiunque lo abbia letto. Definire “fatalità” l’omicidio di Raffaele Marianella, colpito da un sasso mentre viaggiava sul pullman dei tifosi del Pistoia lo scorso 19 ottobre, è un oltraggio alla verità, alla giustizia e al dolore di una famiglia che ancora oggi cerca risposte. Un sasso lanciato deliberatamente — non certo una fatalità — da tre tifosi oggi detenuti nel carcere di Rieti con l’accusa di omicidio volontario in concorso.

Lo striscione, di fatto, suona come una sorta di “difesa” degli amici ultras finiti in cella. Un tentativo di alleggerire, se non addirittura cancellare, la responsabilità di una tragedia tutt’altro che casuale. Un messaggio che colpisce ancora più duro se si pensa al contesto: una partita della Nazionale, un palcoscenico internazionale, milioni di spettatori in tv. Un luogo che dovrebbe rappresentare unità, non propaganda ultrà né revisionismi tossici.

Durante la partita, davanti alle pezze che indicano la provenienza del tifo da tutta Italia, esposti anche striscioni contro “il divieto di trasferta” e le trasferte controllate.

Foto: via social ©

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