Rendiconto sociale Inps, Paolucci (Uil): “Andare in pensione è quasi un miraggio”

“Se oggi è diventato difficilissimo ottenere un contratto di lavoro stabile, sul fronte pensionistico la situazione non è rosea. Prova ne sono le domande accolte relative alle anticipazioni pensionistiche di Opzione Donna: 29 nel 2022, 12 nel 2023, 8 nel 2024. Se ci focalizziamo invece su Quota 103 i dati sono sempre in calo: 56 nel 2023, 46 lo scorso anno. Soltanto 61 le domande accolte nel 2024 per l’Ape sociale (ovvero l’indennità economica rivolta a quei lavoratori che si trovano in condizioni di svantaggio). E che dire dello scenario riguardante le certificazioni accolte per le pensioni dei lavoratori precoci? Sedici lo scorso anno, 20 nel 2023. Mentre coloro che hanno potuto godere di un meritato riposo per aver svolto negli anni un lavoro usurante sono stati soltanto 22 lavoratori, erano stati 31 nel 2023”. Lo dice Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana, commentando i numeri resi noti dall’Inps attraverso il suo rendiconto sociale provinciale del 2024

L’inasprimento dei requisiti pensionistici – così come rilevato recentemente dal presidente del comitato regionale dell’Inps Maurizio Soru – sta producendo un inevitabile innalzamento dei requisiti anagrafici, sia per la pensione di vecchiaia, sia per le pensioni anticipate. Fattori che inevitabilmente spingono in avanti l’età media dei pensionamenti con tutti gli aspetti negativi che ne conseguono. “Come ad esempio – ricorda il sindacalista – morire di lavoro a 66 anni in un cantiere, come accaduto a Octay Stroici, dopo essere rimasto per oltre 11 ore sotto le macerie a seguito del crollo della Torre dei Conti”.

Ma se ci sono persone che dopo anni di lavoro vorrebbero godere un meritato riposo e non sempre ci riescono, ce ne sono altre che nel mondo del lavoro raccolgono briciole. Sebbene nel 2024 a Rieti e provincia si sia registrata una crescita di attivazioni contrattuali, queste hanno infatti riguardato quelle in somministrazione (5170), le stagionali (210), le intermittenti (283), i contratti di lavoro a tempo determinato (5394) e i part time (5976). Il 2023 si era invece chiuso con 4962 rapporti di lavoro in somministrazione, 293 stagionali, 277 contratti intermittenti, 5305 contratti a tempo determinato e 5538 assunzioni part time. Mentre le assunzioni a tempo indeterminato e in apprendistato (2359 nel 2023) hanno fatto registrare un misero incremento di 12 unità (2371).

“L’instabilità lavorativa del reatino – conclude Paolucci – benché generalmente sottovalutata sia dalle istituzioni che dalla politica, trova conferma nell’incremento delle richieste e delle liquidazioni di Naspi (disoccupazione involontaria), che sono salite a 7.522 unità contro le 7.371 del 2023. Davanti a questo scenario ci chiediamo se è dignitoso vivere in un Paese dove andare in pensione è quasi un miraggio e dove un giovane con sempre più difficoltà trova un contratto di lavoro stabile, sicuro e dignitoso”.

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