Agguato bus, conferenza Procura: “Marianella colpito al collo. Assalto per motivi di tifo, non c’entra la politica. Per ora no altri indagati”

(di Valentina Fabri) È stata una conferenza stampa intensa e che ha messo in luce diverse sfumature quella che si è svolta nella mattinata di venerdì presso la Procura di Rieti. A illustrare gli sviluppi dell’indagine sui drammatici fatti avvenuti nella notte tra il 19 e il 20 ottobre – quando lungo la superstrada Rieti-Terni un gruppo di ultrà ha assaltato il pullman dei tifosi del Pistoia Basket, causando la morte dell’autista 65enne Raffaele Marianella – sono stati il procuratore capo Paolo Auriemma, il sostituto procuratore Lorenzo Francia, il questore Pasquale Fiocco e il dirigente della Squadra Mobile Marco Stamegna.

Auriemma ha aperto l’incontro con la stampa illustrando le prime conclusioni dell’autopsia e la relazione preliminare del medico legale: “La morte di Marianella – ha spiegato – è stata causata da lesioni provocate dall’impatto di una pietra in zona alto toracica. Al momento non possiamo escludere che vi sia stata anche una lesione provocata dal vetro del parabrezza, ma il nesso di causalità con la pietra è certo. La morte è una diretta conseguenza del lancio”.

Il magistrato ha poi sottolineato come gli elementi raccolti siano solidi e confermati da una pluralità di testimonianze e da intercettazioni ambientali effettuate all’interno della Questura dopo i primi fermi: “Gli elementi di prova ritenuti dal gip sono stati raccolti in tempi rapidi grazie al lavoro coordinato della Squadra Mobile, che ha agito con grande efficacia e tempestività”.

Il procuratore ha ribadito che la ricostruzione dei fatti non lascia spazio a dubbi: “Il sasso letale è stato lanciato da una persona, ma la configurazione del reato resta quella di omicidio in concorso, perché tutti hanno avuto un comportamento attivo nella pianificazione e nell’esecuzione dell’agguato”. Non è emersa, invece al momento, una premeditazione vera e propria: “La contestazione riguarda l’aggravante dei motivi futili, come previsto dall’articolo 61 del codice penale”.

Auriemma ha voluto chiarire che l’indagine non ha alcun legame con ambienti o movimenti politici: “Nei nostri provvedimenti non c’è alcun riferimento a tendenze o appartenenze politiche. Ciò che interessa è esclusivamente la condotta criminale e la dinamica dei fatti”.

Il questore Fiocco, prendendo la parola, ha espresso un plauso al lavoro degli uomini della Questura, della Digos e dell’ufficio che ha curato l’ordine pubblico: “È stata un’operazione corale. Tutti hanno dato il massimo contributo, sia nella gestione dell’emergenza che nella successiva attività investigativa. Fin dall’inizio abbiamo raccolto quante più informazioni possibili per individuare i responsabili”.

Fiocco ha ricostruito nel dettaglio la gestione della sicurezza nel corso dell’evento sportivo e nel post-partita: “Non vi erano segnali evidenti di possibili scontri, ma abbiamo predisposto un servizio attento, anche perché in passato la tifoseria reatina si era mostrata piuttosto vivace. Durante la gara c’era stato un primo contatto, subito arginato dal personale sul posto. Dopo la partita i tifosi ospiti sono stati fatti uscire in sicurezza, e il pullman ha seguito un percorso privo di aree sensibili o centri abitati. L’agguato, purtroppo, è avvenuto in una zona boschiva, poco illuminata e con scarsa visibilità: condizioni che hanno favorito l’azione dei responsabili”.

L’intervento tempestivo degli agenti ha scongiurato conseguenze ancora più gravi. È stato impedito che i tifosi del Pistoia Basket potessero scendere e reagire. I soccorsi a Marianella sono stati prestati immediatamente da un giovanissimo poliziotto poco più che ventenne, appena uscito dal corso BLSD, che ha tentato tutto il possibile per rianimare l’autista, in attesa del 118. Il suo coraggio e la professionalità sono stati  lodati dal questore Fiocco, dagli altri poliziotti e dai colleghi.

Fiocco ha ricordato che dall’inizio dell’anno la Questura di Rieti ha emesso oltre trenta DASPO nei confronti di soggetti coinvolti in episodi legati a eventi sportivi, precisando che le misure hanno riguardato anche tifosi di squadre ospiti. “La Digos segue da tempo alcuni soggetti attenzionati. Nella curva reatina coesistono due gruppi distinti, ma i fermati non erano considerati estremamente pericolosi: qualcuno è incensurato. Non si poteva prevedere un’escalation simile”.

Il dirigente della Mobile, Marco Stamegna, ha poi illustrato i dettagli operativi: “Sotto il cavalcavia dove è avvenuto l’agguato sono state individuate tre auto, una delle quali è stata subito bloccata, mentre un’altra è stata inseguita e una terza rintracciata poco dopo. Uno dei tre responsabili è stato intercettato a piedi a breve distanza dal luogo del delitto. Le attività tecniche hanno permesso di repertare il sasso letale e un secondo sasso rinvenuto all’interno del bus. La provenienza delle pietre è in fase di accertamento”.

Auriemma ha confermato che le indagini sono ancora in corso: “Sono state acquisite le immagini delle telecamere del PalaSojourner e saranno vagliate per accertare ulteriori responsabilità. Al momento non risultano altri indagati, ma continueremo a sentire testimoni, compreso un minorenne presente ai fatti”.

Sul piano dell’ordine pubblico, il questore Fiocco ha riconosciuto che la situazione in città è “particolarmente tesa”: “La tifoseria reatina è agitata e il clima, dopo la sconfitta della squadra, era già carico di nervosismo. Stiamo monitorando possibili ritorsioni o gesti di protesta, come lo striscione apparso nella notte davanti al PalaSojourner. È fisiologico che in momenti come questo qualcuno alzi i toni, ma la situazione è sotto controllo”.

Il procuratore Auriemma ha infine ribadito l’obiettivo dell’incontro: “Oltre a fornire chiarezza, vogliamo restituire serenità alla collettività. La risposta rapida delle forze dell’ordine e della magistratura testimonia che lo Stato c’è e che la giustizia farà il suo corso”.

 

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