Le locandine dei giornali esposte al contrario e inserti consegnati solo su richiesta: è questa la forma di protesta scelta dal SINAGI, il Sindacato Nazionale Giornalai d’Italia affiliato alla CGIL, contro l’atteggiamento della FIEG – la Federazione Italiana Editori Giornali – accusata di non voler rinnovare, da oltre quindici anni, l’accordo nazionale per la vendita di quotidiani e periodici. In tutta Italia e, ovviamente, anche a Rieti dove il sindacato è radicato e gli edicolanti sempre in lotta per i loro diritti e quelli dei lettori.
Il sindacato denuncia il silenzio degli editori e la mancanza di un confronto, imputando loro anche la responsabilità di un sistema distributivo “monopolistico” che, secondo il Sinagi, penalizza le edicole e ne mette a rischio la sopravvivenza.
“Gli editori – si legge nel comunicato – continuano a chiedere finanziamenti pubblici senza investire nella qualità dei giornali, mentre i distributori impongono condizioni che offendono la dignità dei lavoratori.”
Da qui una serie di iniziative di protesta: niente compieghe, locandine capovolte, presidi davanti alle sedi editoriali e, se necessario, forme di sciopero. Il Sinagi chiede inoltre al Governo, per il tramite del sottosegretario Alberto Barachini, di sospendere i fondi pubblici agli editori fino all’apertura di un tavolo di confronto tra tutte le parti.
Un gesto simbolico, quello dei giornalai, che mira a riaccendere i riflettori su una crisi profonda e su una battaglia che tocca non solo la categoria, ma anche il futuro dell’informazione libera e pluralista nel Paese.
Foto: RietiLife ©