Clima di forte tensione alla Bdtronic di Rieti, azienda del gruppo tedesco Max Automation SE, dove ieri si è svolta un’assemblea straordinaria dei lavoratori per discutere della procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda, che coinvolge 21 dipendenti su 61.
La notizia ha destato preoccupazione tra i lavoratori e i sindacati, che giudicano la scelta dell’azienda «molto grave», soprattutto perché arrivata «senza un vero confronto né l’utilizzo di strumenti alternativi per affrontare la crisi».
«Questa decisione – ha dichiarato Luigi D’Antonio, segretario generale Fiom Cgil Roma e Lazio – non solo mette a rischio 21 famiglie, ma segna un precedente pericoloso per l’intero sito reatino. L’azienda avrebbe dovuto prima discutere di strumenti conservativi, come ammortizzatori sociali o percorsi di riconversione, invece di procedere con i licenziamenti».
Duro anche l’intervento di Emiliano Lelli, Fiom Cgil Rieti Roma Est Valle dell’Aniene: «Da mesi chiediamo un piano di rilancio e diversificazione delle attività, ma l’azienda non ha mai risposto. Ora arriva un piano di licenziamenti che potrebbe preludere a un ridimensionamento più ampio. Non possiamo accettarlo».
Per oggi, 9 ottobre, i sindacati hanno proclamato due ore di sciopero con presidio davanti ai cancelli dell’azienda, chiedendo l’apertura immediata di un tavolo di confronto. «I lavoratori della Bdtronic hanno competenze e professionalità tali da poter operare anche in altri settori – sottolineano i sindacalisti –. Serve una strategia di rilancio, non tagli indiscriminati».
La Fiom Cgil ha annunciato che «metterà in campo tutte le azioni necessarie per la tutela dei livelli occupazionali». L’obiettivo è chiaro: bloccare i licenziamenti e salvaguardare la presenza dell’azienda a Rieti, in un territorio che non può permettersi l’ennesima ferita occupazionale.
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