(di Cristian Cocuccioni e Christian Diociaiuti) Ancora una tragedia sulla via Salaria, teatro di un nuovo incidente mortale nella mattinata del 7 ottobre. Erano circa le 11.30 quando, all’altezza di San Giovanni Reatino, due automobili si sono scontrate frontalmente per cause ancora in corso di accertamento. L’impatto è stato violentissimo: uno dei due occupanti è deceduto sul colpo, mentre l’altro è rimasto gravemente ferito e trasportato in eliambulanza al Policlinico Gemelli di Roma. Coinvolto, suo malgrado, anche un camion: presumibilmente, ma è tutto al vaglio degli inquirenti, il mezzo pesante veniva sorpassato da una delle due auto. A perdere la vita il notaio 39enne Claudio Colacchi che aveva uno studio al Perseo, oltre a quello di Ariccia. Genzanese, aveva studiato Giurisprudenza a Tor Vergata, appassionato scrittore di poesie e con tanti clienti in città che avevano usufruito dei suoi servizi e professionalità.
Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorritori del 118, la Polizia Stradale e i Vigili del Fuoco. I pompieri hanno lavorato a lungo per liberare le vittime dalle lamiere contorte dei veicoli, utilizzando cesoie e attrezzature idrauliche. Il tratto della Salaria è stato chiuso al traffico per diverso tempo per consentire i soccorsi e i rilievi da parte della Polizia Stradale di Rieti, con forti rallentamenti in entrambe le direzioni.
La dinamica è ancora al vaglio, ma il bilancio è purtroppo drammatico e riaccende il dolore della comunità reatina, già più volte colpita da lutti lungo la consolare. Quello di oggi è solo l’ennesimo incidente mortale avvenuto nello stesso tratto, un punto ormai tristemente noto per la sua pericolosità. Negli ultimi mesi, infatti, San Giovanni Reatino è stato più volte teatro di tragedie. L’ultima risale al 15 agosto scorso, quando un altro frontale violento aveva causato la morte di una giovane di 24 anni di Roma, deceduta sul colpo nonostante i tentativi di rianimazione del 118.
Pochi mesi prima, nella notte tra l’11 e il 12 marzo 2024, aveva perso la vita Veronika Wrzesinska, 27enne di origini polacche residente a Torricella in Sabina, nello scontro tra la Ford Fiesta su cui viaggiava e un tir. Alla guida dell’auto c’era il compagno, un 35enne reatino, poi risultato positivo all’alcol test con un tasso alcolemico di 2,93 g/l (il limite è 0,5). Per lui scattò l’accusa di omicidio stradale. Veronika, amata da amici e conoscenti, avrebbe compiuto 27 anni il 9 settembre: la sua morte scosse profondamente la comunità sabina.
Ma il bilancio delle tragedie non si ferma qui. Il 21 novembre 2023, un uomo di 58 anni della Sabina Romana perse la vita in un altro schianto frontale nello stesso punto. Viaggiava a bordo di una Lancia Dedra che si scontrò con una Fiat Panda e un mezzo pesante. Anche in quell’occasione, la strada fu chiusa per ore e il traffico deviato lungo le provinciali di Rocca Sinibalda e Ornaro. Una lunga scia di sangue, quella della Salaria, che sembra non interrompersi. Ogni volta la dinamica cambia, ma l’esito è lo stesso: vite spezzate, famiglie distrutte, comunità in lutto. I residenti e le associazioni del territorio tornano a chiedere interventi urgenti di sicurezza e l’accelerazione dei lavori per l’allargamento a quattro corsie, un progetto di cui si parla da anni ma che non è ancora diventato realtà. Nel frattempo, la statale continua a essere una trappola mortale per automobilisti e pendolari. L’incidente di martedì 7 ottobre ne è la dolorosa conferma: un’altra vita spezzata su una strada che di vittime ne ha già mietute troppe.
Foto: Studio Colacchi via sito ufficiale ©