Il 3 ottobre 2025 e tratti dal sito del Ministero della Giustizia, nei 14 istituti penitenziari regionali sono attualmente reclusi 6.775 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 5.283 posti. Il sovraffollamento sfiora così le 1.500 unità, con percentuali che in alcuni istituti raggiungono livelli insostenibili.
Tra le situazioni più critiche spiccano Rebibbia Nuovo Complesso (1.576 presenze su 1.171 posti, +35%), Frosinone (+28%), Velletri e Cassino (entrambe +25%), mentre leggermente più contenuto è il sovraccarico a Latina e Rieti, con rispettivamente un -3% e un -4% di carenza di personale, secondo le proiezioni fornite dall’amministrazione regionale.
Alla drammatica pressione numerica si aggiunge la grave carenza di organico del Corpo di Polizia Penitenziaria, che – denuncia la FNS CISL – supera le 600 unità mancanti nel solo ruolo agenti. “Le nuove 301 unità maschili e 95 femminili del 185° corso allievi agenti, in servizio in questi giorni, non bastano a colmare il divario con le reali esigenze operative dei vari istituti”, si legge nella nota sindacale firmata dal Segretario Generale Massimo Costantino.
La situazione resta complessa anche nel settore minorile, dove l’incremento di personale si è limitato a una sola unità presso il CPA di Roma.
Non mancano inoltre episodi di violenza e tensione interna: “A Velletri da giorni si attende il trasferimento di un detenuto autore di un’aggressione ai danni del personale”, ricorda la FNS CISL, che chiede interventi urgenti per garantire sicurezza e tutela al personale penitenziario, costretto a lavorare in condizioni sempre più difficili.
“Il sovraffollamento – sottolinea il sindacato – rende inaccettabili le condizioni di lavoro del personale e mette a rischio la sicurezza stessa delle strutture. Occorre applicare pienamente le norme contrattuali e migliorare le condizioni operative dei poliziotti penitenziari, dei direttori e dei funzionari del Corpo”.
Un grido d’allarme che richiama l’attenzione sullo stato di emergenza delle carceri laziali, dove le carenze strutturali e di organico si sommano a un sistema penitenziario ormai prossimo al limite.
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