Il Consiglio di Stato ha confermato quanto già stabilito dal Tar in merito alla costruzione di un immobile in zona Porrara, bocciando le procedure messe in atto dal Comune di Rieti. La decisione comporta l’obbligo per l’amministrazione di adeguarsi alla sentenza, con possibili conseguenze sull’impostazione della politica urbanistica locale.
A seguito della pronuncia, i gruppi consiliari di opposizione hanno presentato una richiesta di convocazione urgente della Commissione urbanistica e lavori pubblici. Già nei mesi scorsi, in occasione del dibattito sul piano parcheggi, era stata avanzata un’analoga istanza, rimasta però senza risposta.
“Se anche questa volta non avremo riscontri entro 48 ore – si legge nella nota congiunta – chiederemo la convocazione della Commissione controllo e garanzia”.
Il comunicato porta la firma dei gruppi T’Immagini, Rieti Città Futura, P.S.I. – Rieti in Salute – Nome Officina Politica e Partito Democratico, che chiedono un confronto istituzionale per chiarire gli effetti della sentenza e le prospettive future sul fronte urbanistico.
Il comunicato dei Gruppi consiliari T’Immagini, Rieti Città Futura, P.S.I. Rieti in Salute-Nome Officina Politica e PD.
Il Consiglio di Stato, confermando quanto già stabilito dal Tar, ha bocciato le procedure messe in atto dal Comune di Rieti per la costruzione di un immobile in zona Porrara. Si tratta di una decisione molto importante, perché certifica l’errata interpretazione della normativa – chissà se applicata anche in altri procedimenti – da parte dell’amministrazione, costretta ora a dare esecuzione alla sentenza e dunque a modificare in modo significativo la propria politica urbanistica. Ecco perché, come Consiglieri d’opposizione, abbiamo appena chiesto la convocazione urgente della Commissione urbanistica e lavori pubblici. Già ai primi di luglio, per discutere del (presunto) piano parcheggi, avevamo avanzato questa richiesta al presidente Maurizio Ramacogi. Da allora, nessuna risposta. Se entro 48 ore anche questa nuova istanza sarà ignorata, ci troveremo di fronte a una grave compressione dei nostri diritti, e dunque chiederemo la convocazione della Commissione controllo e garanzia.