La Salaria rappresentò la più antica via che usciva da Roma e si spingeva fino a Castrum Truentinum (oggi Martinsicuro) in provincia di Teramo, sul mare Adriatico, valicando l’Appennino ai mille metri di Torrita di Amatrice, attraversando i territori dei Sabini e dei Piceni. Il nome stesso indica lo scopo al quale alle origini era destinata, ovvero quello di agevolare il trasporto del sale, dal mare Adriatico per le popolazioni che guardavano il versante orientale dell’Appennino, dal mar Tirreno per quelli della bassa Sabina. In tal caso la meta finale era il litorale presso la foce del Tevere, dove fino dal tempo dei re esistevano vaste saline.
“La Salaria ha svolto un ruolo determinante nelle dinamiche di sviluppo socio-economico dell’area della Sabina in cui è ricompreso il territorio di Ponticelli Sabino –ricorda l’Avv. Valter Petresca, Presidente della locale Università Agraria -costituendo l’asse portante, insieme al fiume Tevere, delle vie di comunicazione e dei traffici commerciali del territorio tra la provincia di Roma e quella di Rieti. Il territorio di Ponticelli Sabino presenta rilevanti beni archeologici, quali la villa romana dei “Bruttii Praesentes”, il viadotto monumentale detto “Ponte del Diavolo”, l’edificio di culto di età paleocristisana della chiesa della “Madonna dei Colori”, e alcuni monumenti funerari (sepolcri a torre e un mausoleo a tamburo cilindrico) detti Massacci e Torracci; tali beni costituiscono la cd. “Archeologia della via del Sale” di Ponticelli Sabino.
A partire dal 1953 e fino al 1957 la Mille Miglia, la più esaltante e completa corsa di velocità su strada di tutti i tempi, organizzata dall’Automobile Club di Brescia, ha attraversato il territorio di Ponticelli Sabino, provenendo da Rieti in direzione Roma, utilizzando il percorso della SS Salaria, rimasto in pratica lo stesso dell’antica “Via del Sale”. “Nel tratto di SS Salaria che costeggia Ponticelli Sabino, a contatto con ulivi secolari e siti archeologici- afferma l’Avv. Costanzo Truini, Presidente del C.A.R.Rieti – si sono dati battaglia i più acclamati campioni automobilistici degli eroici anni ’50, quali Fangio, Ascari, Moss, Taruffi, Maglioli, Biondetti, Giannino Marzotto, e due straordinari gentlemen quali i fratelli Guido e Carlo Mancini, romani di nascita ma sabini di adozione, dal momento che dal 1937 al 1954 si sono divisi tra Rieti, Casaprota e Roma, capaci di portare alla vittoria nel 1953, nella categoria turismo internazionale, classe fino a 1300 cc, la mitica 1100-103 a oltre 107 km orari di media, sbaragliando un campo partenti composto da ben 131 vetture nella classe.
A Ponticelli Sabino ci sono diverse testimonianze viventi di quel 26 aprile 1953, quando alle 8.00 circa del mattino transitarono, in direzione Roma, i due fratelli “volanti” a bordo della mitica 1100-103 blu notte col numero di gara 2349, che stava a indicare anche l’ora di partenza dalla pedana di viale Rebuffone a Brescia. Veloce e stilisticamente pulito Guido, irruento e meno calcolatore Carlo, i due affiatatissimi fratelli in gara si compensavano vicendevolmente, e questo permise loro di cogliere nella Mille Miglia 1953 una esaltante vittoria nella classe 1100 Turismo Internazionale a bordo della nuovissima Fiat 1100/103.Al termine di una esaltante gara condotta sempre al comando i due fratelli Mancini conclusero la massacrante maratona di 1600 km in 14 ore, a oltre 107 kmh di media, precedendo gli amici (ma rivali) Serena -Piccolo di appena 15 secondi, e altre 82 vetture della stessa classe.
Sabato 27 settembre a Ponticelli Sabino, in occasione del 1° raduno per autostoriche verrà rievocato sulla vecchia SS Salaria, dopo ben 72 anni, il passaggio dei fratelli Mancini in occasione della Mille Miglia 1953. “Tra le bellissime autostoriche partecipanti- precisa con orgoglio l’Avv. Petresca- spiccano due Fiat 1100/103 identiche a quella portata in gara 72 anni fa da Guido e Carlo Mancini. A fianco dei proprietari Enrico Simeoni e Claudio Blanchi siederanno per la prima volta in assoluto Cristina e Ludovica Mancini, figlie rispettivamente di Guido e di Carlo Mancini”. Un grande colpo messo a segno dall’Università Agraria di Ponticelli Sabino e dal Club Autostoriche Rieti, organizzatori dell’evento, e dai rispettivi e appassionati Presidenti, Avvocati Valter Petresca e Costanzo Truini.