Con la Borsa non si gioca, e neppure con l’intelligenza artificiale: servono capitali e il primo investimento è sulla formazione, fatta di competenze e di esperienza. E’ stata una “lezione” a più voci quella organizzata ieri dalla Fondazione Varrone nell’Aula 1 di Sapienza a San Giorgio e aperta dal saluto del Presidente Mauro Trilli. In dialogo con i liceali dello “Jucci” e gli studenti del “Luigi di Savoia” il professor Francesco Profumo, Ministro dell’Istruzione nel governo Monti, professore emerito al Politecnico di Torino, già presidente di Compagnia di San Paolo e Acri e oggi di IsyBank, il dottor Carlo Gentili, fondatore e amministratore delegato di Nextam Partner SIM, il dottor Francesco Coccia dell’Acri e la professoressa Maria Rita Pitoni, consigliera d’amministrazione della Fondazione con delega a Istruzione e Formazione.
Nella sua lectio sull’educazione finanziaria nell’era dell’intelligenza artificiale, Profumo è partito dal metodo socratico di diffusione della conoscenza – la lezione del maestro ai suoi discepoli – allo stupefacente parterre della tecnologia digitale oggi a disposizione di tutti: “Una cosa buona, perché consente una diffusione del sapere mai così ampia nella storia ma questo non ci esime dallo studio, dal valore dell’esperienza – ha detto Profumo – Ai chatbot dobbiamo saper porre le domande giuste e dobbiamo saper dubitare delle risposte. E questo richiederà una formazione personale sempre più alta”. Quanto alla finanza, “è nelle nostre scelte quotidiane più di quanto possiamo immaginare, perciò è importante essere consapevoli e, di nuovo, educati”.
Un concetto raccolto e rilanciato da Gentili: “In Borsa non si gioca, al contrario: serve consapevolezza, conoscenza degli scenari geopolitici e pazienza. I mercati sono un grande moltiplicatore di valore ma non ci si improvvisa broker. Il nostro è un mestiere difficile, dove c’è sempre qualcuno che può fare meglio di te e tutto serve per farlo bene: non solo la conoscenza della finanza e dell’economia, ma della storia, della geografia, della filosofia”.
“Questa è la ragione per cui come Fondazione abbiamo rilanciato il concorso Conoscere la Borsa tra le scuole superiori della provincia di Rieti – ha detto Pitoni – C’è l’educazione finanziaria ma è importante che tante e diverse discipline e quindi competenze interagiscano tra loro”.
A presentare la nuova edizione di Conoscere la Borsa è stato Coccia dell’Acri, l’associazione che riunisce Casse di Risparmio e Fondazioni di origine bancaria di tutta Italia. Il concorso offre agli studenti delle Superiori la possibilità di investire capitali virtuali in mercati reali apprendendo i meccanismi di base dell’educazione finanziaria. Da ottobre a gennaio le squadre aderenti si sfideranno a livello locale e nazionale, per contendersi la vittoria in Italia e la possibilità di partecipare alla finale europea. A Rieti, grazie alla Fondazione Varrone il movimento intorno al concorso è cresciuto sia nei numeri (da 50 a 214 gli studenti partecipanti) che nei risultati, con la squadra reatina campione dell’edizione 2025 classificatasi quarta a livello nazionale. E dal primo ottobre la sfida ricomincia.