Il SINAGI, Sindacato Nazionale Giornalai d’Italia, nel prendere atto, con rammarico e disappunto, che la FIEG, Federazione Italiana Editori Giornali, nonostante le innumerevoli richieste di incontro avanzate, non intende avere alcun confronto con i rappresentanti dei giornalai per rinnovare e attualizzare l’accordo nazionale per la vendita di giornali quotidiani e periodici, scaduto da 15 anni, ritiene non più procrastinabile la mobilitazione della categoria. Oltre a non volere rinnovare l’accordo nazionale, il SINAGI imputa agli editori la responsabilità di avallare, con il loro silenzio, un sistema distributivo che operando in un regime di monopolio di fatto, abusa della propria posizione dominante nei confronti dei giornalai e della dipendenza economica di questi ultimi. La rete delle edicole è in forte crisi anche, e soprattutto, per la mancanza di investimenti nella qualità e autorevolezza dei giornali da parte degli editori, i quali si adoperano solo a chiedere sempre più sostanziosi finanziamenti pubblici che utilizzano per ripianare i loro bilanci e/o rimpinguare le loro casse.
Il totale disinteresse che gli editori mostrano verso le edicole che, comunque, ancora oggi, sono la loro principale fonte di reddito, ha consentito ai distributori di determinare a loro piacimento la consistenza numerica della rete, con il rischio, in futuro, che siano questi ultimi a determinare anche quali testate distribuire e dove distribuirle. A quel punto non sarà solo la crisi delle edicole a preoccupare ma la tenuta della informazione democratica e pluralista che, lo ricordiamo, è costituzionalmente garantita a tutti i cittadini e che, da sempre, si realizza soprattutto tramite le edicole. Con l’intento di rinvigorire il dibattito pubblico e politico, animato anche da quest’ultima preoccupazione, il SINAGI promuove una serie di iniziative in segno di protesta. Tra queste, a partire da subito, si inviteranno tutti i giornalai a non esporre le locandine e a non effettuare più le compieghe degli inserti, mettendoli semplicemente a disposizione dei clienti, a respingere immediatamente tutte le pubblicazioni che si ritengono in eccesso, a organizzare presidi davanti alle sedi editoriali e delle Istituzioni, fino ad arrivare a provvedimenti in merito alle modalità di pagamento delle forniture e a forme di sciopero che verranno stabilite. Nel frattempo, il SINAGI continuerà a chiedere al Governo, per il tramite del Sottosegretario Alberto Barachini, che ringraziamo per l’impegno sin qui profuso, di sospendere l’erogazione di fondi pubblici agli editori, in attesa di aprire al più presto un tavolo di confronto con editori, distributori e rappresentanti sindacali dei giornalai al fine di arrivare a stabilire regole di filiera serie e condivise per consentire all’informazione a mezzo carta stampata di continuare ad essere fruibile per tutti i cittadini e alla rete delle edicole di continuare ad essere quel presidio sociale e culturale che, oltre a fungere da punto di riferimento nella comunità, garantisce l’accesso diffuso e globale all’informazione certificata, attraverso la vendita di giornali e periodici.