A Rieti studenti e lavoratori in piazza con il collettivo Cortocircuito: “No alla guerra, potere agli studenti”

Si è svolta oggi in città una manifestazione promossa dal collettivo Cortocircuito, in adesione allo sciopero generale del 22 settembre indetto dal sindacato USB. In corteo studenti, lavoratori, insegnanti e associazioni che hanno voluto esprimere la propria contrarietà alle politiche di guerra e alla posizione del governo italiano sul conflitto in Medio Oriente.

Nel loro comunicato, gli organizzatori sottolineano come la mobilitazione sia nata “per portare a Rieti la voce del dissenso e di chi non vuole essere complice di quanto accade in Palestina”. Nel mirino anche le minacce alle navi umanitarie della Global Sumud Flotilla, considerate dagli studenti un segnale del crescente isolamento internazionale delle missioni di solidarietà.

Il collettivo denuncia inoltre “la militarizzazione dell’istruzione”, dal pcto nelle scuole alle collaborazioni delle università italiane con istituti di ricerca israeliani nel comparto bellico. Per gli studenti, la manifestazione ha rappresentato un momento di convergenza: “Abbiamo imparato dall’esempio dei portuali di Genova che hanno bloccato le armi – si legge nella nota – e siamo scesi in piazza per chiedere un blocco generale del Paese contro una situazione inaccettabile”.

La giornata, spiegano dal Cortocircuito, ha visto un’ampia partecipazione: “Da tempo a Rieti e in Italia uno sciopero con simili contenuti non era così sentito. Siamo fieri della risposta della società civile, dei docenti e dei lavoratori che hanno manifestato insieme a noi”.

Il messaggio finale del collettivo è chiaro e diretto: “Potere agli studenti”.

 

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