Assistenza educativa scolastica: inizia l’anno e i bimbi con disabilità non hanno educatori

“Tagli, ritardi e qualità del servizio: APEI Lazio protesta a difesa delle famiglie e dei colleghi educatori che ancora non sanno quando lavoreranno e sostiene e appoggia le missive dell’ANFFAS che giustamente chiede agli enti preposti il rispetto del diritto all’istruzione anche per i propri figli. L’assistenza educativa scolastica costituisce elemento centrale per quanto concerne l’inclusione scolastica e l’integrazione di bambini e ragazzi iscritti agli istituti del nostro paese. Questi processi sono garantiti dalla nostra costituzione e disciplinati dalla legge. È iniziato l’anno scolastico per tutti perché l’istruzione è un diritto, così come lo è la vita sociale scolastica, ma per i bambini e i ragazzi con disabilità questo diritto comincia dopo. L’assistenza educativa, infatti, non è partita allo stesso modo in tutte le città”, scrive il presidente regionale Apei Lazio Dott. Ivan Andrea Fausti.

“Al 16 settembre dobbiamo prendere atto dei tagli che vengono effettuati sul monte ore di assistenza scolastica, a fronte di un incremento nazionale dei fondi di 60 milioni dichiarato da tempo dal governo. Non è possibile pensare che si possa venir meno ad un obbligo che tutela le persone più fragili e più bisognose. Il problema del reperimento delle risorse economiche volte a garantire una vita serena e dignitosa ai nostri piccoli studenti deve essere affrontato per tempo. Invece, con dolore, apprendiamo che, arrivato il primo giorno di scuola, alcuni enti locali della nostra regione hanno praticato tagli orari, altri hanno bandi per l’affidamento del servizio ancora in corso e in netto ritardo rispetto all’avvio del calendario scolastico, altri addirittura non hanno ancora previsto l’inizio dell’assistenza educativa, come se questa potesse essere spostata in avanti nel tempo.

La conseguenza è che i nostri bambini e ragazzi non possono vedere riconosciuto un loro diritto. Non possono infatti avere al loro fianco quelle figure che sono chiamate a sostenerli nel processo educativo. Per quanto esposto, l’altro risvolto della medaglia è che ci sono centinaia di professioniste e professionisti educatrici ed educatori che svolgono questo servizio, alcuni dei quali madri e padri di famiglia, che non sanno ancora sé, dove e quando inizieranno a lavorare. Ulteriore problema da evidenziare è costituito, talvolta, dalla qualità del servizio offerto che non sempre è espletato da operatori specializzati. Come APEI crediamo che tutto questo sia irrispettoso nei confronti di minori e famiglie. È opportuno fornire massima puntualità ed efficienza per una situazione così delicata. Le ore di assistenza, nel caso, andrebbero aumentate, non diminuite, garantendo la giusta qualità degli interventi con professionisti adeguatamente formati.

L’educativa scolastica è un’attività seria che richiede competenze specifiche che devono essere praticate da educatori professionali socio-pedagogici laureati in scienze dell’educazione L-19. La funzione dell’assistenza educativa scolastica e dell’assistenza educativa alla comunicazione non può essere appannaggio degli insegnanti di sostegno che svolgono un’altra professione. Inoltre, non può un corso di qualche mese offrire una formazione adeguata allo scopo. Invece, sempre nell’ottica del risparmio, molte volte si preferisce adoperare risorse non qualificate. Auspichiamo che, pur salvaguardando tutti coloro che lavorano da anni nei servizi scolastici senza laurea e che comunque hanno accumulato esperienza, d’ora in poi si mostri agli utenti il rispetto che meritano e si fornisca loro dei professionisti competenti e laureati.

A tal proposito, invitiamo gli enti preposti a porre attenzione al rispetto pieno dei principi costituzionali e delle norme. APEI Lazio esprime la sua vicinanza e solidarietà alle colleghe e ai colleghi educatori nei servizi della scuola, all’ANFFAS Lazio (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo) e a tutte le famiglie costrette in questa incresciosa vicenda. Abbracciamo i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze che si apprestano a cominciare il loro cammino scolastico in un anno che è già cominciato, ma che sta da subito mostrando tutte le lacune del nostro sistema”, conclude il Dott. Ivan Andrea Fausti

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