Cicolano, scomparsa la statua di Santa Lucia dalla Rocca dei Balzi: mistero sul lago del Salto

Non c’è più la statua di Santa Lucia che da anni vegliava sulla comunità, in cima ai resti della Rocca dei Balzi, poco sotto la diga del Salto. Il simulacro, ben visibile a chi attraversava le acque del lago, è sparito: potrebbe essere stato rubato o gettato in fondo al bacino.

«Ce ne siamo accorti domenica scorsa e abbiamo subito avvisato i Carabinieri», racconta con amarezza Ivano Paolucci, presidente dell’associazione culturale Diga Salto, come riporta Il Corriere di Rieti. «Il 16 agosto abbiamo rinnovato la tradizione della festa di Santa Lucia, che per la popolazione rappresenta storia, devozione e vita vissuta. Una ricorrenza che abbiamo ripreso con orgoglio nel 2019, dopo tanti anni di interruzione, con una grande processione di barche fino a Fiumata e la benedizione dell’allora vescovo di Rieti Domenico Pompili. Non capiamo il perché di un gesto che offende tutti noi».

Oltre alla sparizione della statua, è stato danneggiato anche il braccio che sostiene la campana della cappella di Santa Lucia, ricostruita dalla Società Terni nel 1940. «Chiederò all’Enel di installare una telecamera anche sul lato che guarda il lago», annuncia Paolucci.

La storia della statua è legata a quella della comunità del Cicolano e dei lavoratori che realizzarono la diga. Nel 2019, quando la tradizione religiosa è stata ripresa con grande partecipazione – processione, fuochi d’artificio, musica – l’originaria statua in gesso, ormai deteriorata, era stata sostituita con una in vetroresina, più resistente all’acqua e fissata con un perno e un basamento. La statua in gesso, segnata dal tempo e dall’immersione periodica dovuta all’innalzamento delle acque, era stata ricollocata sulla roccia che guarda il lago, accanto alla lapide che ricorda i 13 operai morti durante la costruzione della diga e della galleria che collega il Salto con il Turano.

Una memoria dolorosa: si lavorava con le mani e con la dinamite, alcuni operai persero la vita e altri la vista, da qui la forte devozione a Santa Lucia, protettrice della vista, e la sacralità di un luogo che custodisce storia e fede.

Anche quest’anno, dopo la processione via terra, la statua era stata trasportata su una barca per la tradizionale traversata del lago fino a Borgo San Pietro, quindi riposizionata in cima alla rocca tra l’omaggio floreale e il suono corale delle sirene delle imbarcazioni. Oggi, però, di quella presenza simbolica non resta nulla, se non l’amarezza di una comunità che chiede giustizia e rispetto per le proprie tradizioni.

 

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